Pesa farlo. Pesa parlare di un evento che commemora nostre "sorelle e fratelli", ammazzati per transfobia, in termini polemici. Sembra un'offesa alla loro memoria. Ma tacere, per me, lo sarebbe di più.
Sì, perché in Italia tutto deve essere piegato alla politica ideologica: anche i morti.
Il Transgender Day of Remembrance International, è un evento, nato in america, che si è gradualmente sviluppato in tutto il mondo. In Italia fui io a portarlo nel 2002. Ero presidente di Crisalide ma questa iniziativa fu sempre aperta per ogni associazione. Noi ci lavoravamo volentieri e volentieri offrivamo questo servizio a chiunque lo chiedesse e il Coordinamento per il TDOR era paritario fra chiunque "ci stava". Vi fu un'adesione sempre crescente negli anni seguenti, sia in Italia, sia nel mondo. Molte Associazioni LGBT hanno organizzato eventi, veglie, candle light per questa data, utilizzando, anche l'ultimo giorno, i dati forniti da noi e a disposizione di chiunque. "Belli pronti" ed in Italiano.
Tutto il lavoro preparatorio svolto ogni anno (dai dati raccolti degli omicidi italiani segnalati al resto del mondo a quelli del resto del mondo segnalati anche agli italiani, in italiano), in tutti questi anni, è gravato personalmente sulle mie spalle.
Nonostante ripetuti inviti alla collaborazione, inviati alle altre Associazioni Trans italiane, nessuno si è mai iscritto alla mailing list internazionale "remembering", che raccoglie il coordinamento mondiale di chiunque voglia celebrare questa pur triste ricorrenza. Quindi da sempre ho segnalato gli eventi organizzati da chiunque ed in ogni città; da sempre ho preparato per tutte le Associazioni i files tradotti in Italiano con brevi biografie delle vittime di tutto il mondo indispensabile strumento per effettuare un decente candle light; da sempre, il sito di Crisalide ospitava pagine e pagine dedicate al TDOR copiabili e mirrorabili ovunque. Da sempre, infine, un comunicato stampa firmato coordinamento italiano TDOR International, veniva da me inviato per conto di tutte le Associazioni aderenti, con un testo condiviso, con il nome in evidenza di ogni ente, associazione organizzante.
Da sempre inoltre, mi preoccupavo che tutto il mondo sapesse che in Italia si effettuavano tot eventi, attraverso il sito che raccoglie i dati di tutto il mondo.
Nel 2006, l'unico anno in cui il Gruppo Luna Transessuali di Torino, volle avocare su di sé il TDOR International, perchè quell'anno cadeva a Torino il Pride Nazionale, accadde ciò che pochi intimi sanno, ma che suona incredibile. Avevo dato al responsabile del Gruppo Luna, tutti gli elementi per lavorare sul TDOR 2006, fin dall'anno prima. Neppure seguivo più la lista internazionale "Remembering", perché avevo dato ogni indicazione ad iscriversi al responsabile del Gruppo in questione. Il 19 mattina (se non erro era mattina) ricevo una telefonata concitata da chi avevo istruito: "non ci sono i dati delle vittime italiane sul sito del TDOR!!" mi sento dire. Strabilio ma mi metto al lavoro e anche utilizzando i canali preferenziali di chi da anni lavorava fianco a fianco con l'allora responsabile del sito mondiale (Gwen Smith), riuscii a far pubblicare ogni cosa in tempo.
Bastasse. L'anno precedente, tra tutte le ass.ni che facevano un TDOR italiano avevo aperto una lista proprio per coordinare alla pari e decidere insieme il Comunicato Stampa. In esso vi erano elencati TUTTI i TDOR Italiani, con evidenziate le città e le Ass.ni organizzatrici. Il documento riportava le firme di tutte le Associazioni.
L'ineffabile Porpora Marcasciano (vicepresidente del MIT) pensò fosse cosa buona - da una parte dare l'ok al comunicato stampa nazionale - e dall'altra farne uno solo per il MIT, inviandolo IL GIORNO PRIMA di quello stabilito insieme per il TDOR Nazionale.
Chi capisce anche una "sticchia" (come direbbe Totò) di "comunicazione", sa che quel comunicato di Bologna, bruciò quello nazionale. Su molti giornali venne riportato solo l'evento di Bologna.
Protestai con Porpora per questo comportamento. La risposta fu secca: "tu non sei la padrona del TDOR e io ho solo pubblicizzato Bologna, come MIT!". Peccato che si era d'accordo che prima partisse il nazionale e poi ognuno lanciasse le proprie iniziative locali. Peccato che si sapeva la data e l'ora dell'invio del Comunicato di tutti. Peccato che era difficile già allora non leggere malafede in quell'atteggiamento. Allora era anche però possibile credere alla buona fede (poi sono successi tanti altri fatti che - sotto gli occhi di tutti - forse hanno fatto capire meglio i concetti di democrazia del "personaggio", come al Bologna Pride... Insomma è democratico tutto quanto è esproprio (di eventi, di palchi ecc.).
Da allora la signora suddetta iniziò una battaglia personale contro di me ed anche contro l'Ass.ne che ho rappresentato ad anni alterni, con azioni che esulano dal topic di oggi. Certo da allora, dopo tanti anni di collaborazione e positiva competizione tra MIT (quello di Marcella Di Folco) e Crisalide, i rapporti erano cambiati, mentre tante altre cose stavano cambiando.
La storia si ripete ma con un sapore sempre nuovo e - in certi casi - sempre più amaro, quando le ire funeste personali prevalgono su ogni cosa, anche sui morti. Inoltre la "coorte" del Coordinamento Trans" si è arricchito di personaggi che in Crisalide sono stati prima tristemente noti per gestioni disastrose...
Entro nel merito.
Molti avranno ricevuto nei giorni precedenti il 20 novembre, una comunicazione relativa ad eventi TDOR International in Italia e nelle città di Milano, Bologna, Torino, Roma e Viareggio (potrei dimenticar qualcosa o ricordare male). Tutti eventi organizzati dal "Coordinamento delle Associazioni Transgender Italiane Sylvia Rivera". Trascuro per un attimo la scelta di un nome che - mancando AzioneTrans, tra gli aderenti a questo Coordinamento, mancando la Fenice di Milano, l'AIT di Firenze (almeno così risulta dal sito dello stesso Coordinamento), mancando altre ass.ni GLBT che si occupano anche di tematiche trans - risulta decisamente pomposo e fuorviante. Il punto è che il fantomatico Coordinamento Trans taliano, ha pensato bene di lavorare in totale slinkaggio (disarticolazione) con il resto del mondo, in questo 2008, pur di evitare contatti con il virus AzioneTrans (ci sono arrivate anche minacce da chi potremmo denunciare con buone probabilità di vincere....). Incredibile? Vero. Parola mia, ma anche documenti che, se del caso, saranno mostrati a chi di dovere.
Se andate sul sito che viene letto in tutto il mondo, il Transgenderdor.org, troverete centinaia di eventi in tutto il mondo e solo due in Italia. Uno a Genova e l'altro a Padova. Guarda caso due eventi non pubblicizzati dal "coordinamento italiano".
Comprendo che la logica dell'esproprio proletario sia alla radice di tale coordinamento trans italiano, politicizzato e schierato, ma un evento mondiale è tale solo se coordinato. Altrimenti è solo un po' di pubblicità per farsi belli agli occhi degli sprovveduti in Italia, ma nessuno al mondo saprà nulla.
Eppure per segnalare i TDOR è sufficiente iscriversi ad una mailing list. Neanche: basta inviare una email al sito americano. Non c'è bisogno di passare attraverso la tanto odiata (dal coordinamento trans) AzioneTrans...
Certo c'è da lavorare: cercare fra le notizie, quelle brutte, per tutto l'anno. Tradurle e comunicarle in USA dove c'è il sito centrale (si agli amerikani!!). Raccogliere i dati che vengono via via raccolti nel resto del mondo e - prima del TDOR - tradurre la "black list" delle vittime in Italiano e metterla a disposizione di tutti.
Ma anche qui, il lavoro è sfruttamento dell'uomo sull'uomo (vale anche per le trans, si sa) e la logica luddista del coordinamento trans italiano, non ama internet e le macchine: più difficile far sentire la pressione ambientale e psicologica in una videoconferenza che non faccia a faccia, nella sede giusta, con il clima psicologico giusto ecc. ecc.- e poi, dato l'assunto di base riguardo il lavoro come sfruttamento, perché avrebbero mai dovuto lavorare per organizzare un TDOR vero, quando se ne può fare uno AUTARCHICO (certo suona poco di sinistra... le contraddizioni del sistema!!!) con poca fatica e tanta pubblicità?
Peccato che poi... alla vigilia del TDOR... questo fantomatico coordinamento italiano, si rende conto di non avere "la lista dei nomi" delle vittime, tradotta.
Con un coraggio davvero invidiabile, il 19 ottobre 2008, mi arrivano due mail molto gentili, da un paio di persone attigue ma non leader del già citato supergruppo italiano, che chiedono di dar loro questa lista. Costoro chiedono il lavoro fatto da altri e che non viene riconosciuto (ricordo che gli eventi UFFICIALI del TDOR NON sono segnalati dal Coordinamento forse perché organizzati dalla (s)fascista AzioneTrans e da un circolo della potente lobby imperialista gay (Arcigay).
Vero è che neppure noi abbiamo segnalato i loro eventi.. ma c'è un ma. Questi ultimi NON sono stati inviati né ad AzioneTrans, né al Transgenderdor International e solo casualmente sono venuta a conoscenza di questi documenti, forwardatemi da spie "negre e vendute" (come direbbero i fan di Bin Laden)... Peccato perché se l'avessero fatto, io avrei lavorato anche per loro, segnalando io i loro eventi, nonostante tutto.
Ma piuttosto che parlare con il nemico (si ,il nemico è sempre chi ti sta vicino per gli stalinisti di ogni epoca), si svende un evento importante e tragico come il TDOR.
Che tristezza... che ulteriore infinita vergogna italiana. Non basta Berlusconi a farci fare brutte figure. Ci voleva anche, nel suo estremamente piccolo, il "coordinamento trans" a far sembrare l'Italia (peraltro da anni prima della lista tra le vittime, se"pesate" rispetto allapopolazione di ogni paese, nel mondo) l'ultima ruota del carro, con soli due eventi a Genova e Padova. Niente Bologna, niente Milano, niente Torino, niente Roma.
Si dirà "chissenefrega" se - puta caso - in Olanda non sanno che ci sono stati 10 Tdor invece che due in Italia! E l'internazionalismo proletario... pardon.. transgender?
Il Coordinamento trans in due anni di vita non ha fatto una sola cosa utile davvero alle persone trans. Non ha scritto una riga di proposte di legge (noi ed altri ci abbiamo provato), non denuncia, anzi utilizza percorsi diagnostici che violano ogni elementare diritto all'autodeterminazione delle persone trans.... Niente di niente.
O meglio, hanno fatto ogni cosa in virtù di un solo elemento: la visibilità immediata in Italia.
Il TDOR fa figo, ma smascherare dei protocolli che obbligano le persone a stare anni e anni senza una diagnosi, non va bene.. anzi.. se restano immutati, aumentano i finanziamenti ai "consultori" semiprivati, gestiti da queste Associazioni di stampo "comunista", che non disdegnano quei "soldi" che Marx avrebbe voluto aboliti, dopo la rivoluzione proletaria.
Beh.. sia chiaro, le ed i trans non sono scemi e vengono da tutta Italia a Genova perché qui, grazie a Crisalide AzioneTrans ed al suo intervento presso le strutture sanitarie pubbliche, si può andare in un normale Ospedale, in Day Hospital (gratis), dove abbiamo discusso con il Centro medico affinché utilizzassero i protocolli INTERNAZIONALI (again) che - pur contemplando un controllo psichiatrico ad escludere serie patologie che possono mascherare una genuina realtà transgender - non obbligano ad anni di psicoterapia (pagata sia dagli utenti, sia dai finanziamenti pubblici).
Il TDOR fa figo e convince qualche intellettuale gay di sinistra scarsamente informato (presumo in assoluta buona fede ma schierato, quindi tendente alla non obbiettività) a scriverne sui giornali nei termini graditi al "coordinamento trans" sconosciuto in tutto il mondo. Lavorare e scrivere un progetto di legge, fianco a fianco di una ex onorevole transgender, invece era "sfruttamento" e lo si è lasciato volentieri a chi, come me, si lascia amorevolmente sfruttare per una giusta causa (gratis ovviamente.. non ho fatto carriera in quel partito).
Insomma, il malcostume di questo "coordinamento" è roba ormai vecchia e sinistramente parallela alla gemella "Facciamo Breccia". Gli usi e costumi del Consultorio MIT sono ben noti a molte/i transgender italiane/i, la ricerca affannosa di finanziamenti sui quali mai si relaziona pubblicamente, è nota.. ma con questo TDOR - pur non avendo, in fin dei conti, leso nessuno, se non se stesso - il coordinamento trans ha raggiunto il più basso livello etico/morale da quando è nato.
Ad ognuno il suo. Certo è, che se il lavoro è sfruttamento, allora non lo si venga a chiedere a chi si considera il nemico. Al nemico non si chiedono favori. Perchè come minimo, risponde "picche". Così ho fatto con chi, ruffianamente, dopo anni di silenzio, ha chiesto "il favore". Certamente ho dato loro il nome del sito dove c'erano tutti i nomi delle vittime, in inglese, anche quelle italiane (segnalate da me). Ma mi sono permessa di indurli allo sfruttamento, inducendoli a lavorare per fare il loroTDOR autarchico.
Brutto questo pezzo. Non mi ha dato alcun piacere, scriverlo. Ma è davvero la verità ed io ho deciso di non nasconderla più. Del resto, questo modesto blog ha un nome non casuale: "Di Tra(ns)verso" perché sono troppe le cose che non vanno e che pochi sanno. Perché la gente sappia, perché, egoisticamente, io non debba accumulare nausea senza che - chi è meno addentro - possa capire, sentendo un'altra campana. Una campana che il tempo dimostrerà essere quella non "fessa" (da fendere, fenditura, rottura).
Mirella Izzo
Genova, 21 novembre 2008.
PS: per i ritardatari, ricordo che a Genova, per motivi organizzativi, il Candle Light per il TDOR sarà stasera alle 21.30. I dettagli sul sito http://www.azionetrans.it
Stesso link, cambio di nome del Blog e una diversa "mission". Non più i post del mio esplorare la vita, ma uno strumento militante. Story perché ogni cosa racconta la parte più significativa della mia vita e perché la storia di ognuna di noi finisce con la morte e quindi la storia, per ora continua con nuovi post e History perché perché c'è molto di "passato" atto a ricostruire la storia del movimento Transgender del decennio 2000 - 2010, approssimativamente
giovedì 20 novembre 2008
mercoledì 12 novembre 2008
AVVELENATA: IN MORTE DEL MOVIMENTO LGBT ITALIANO
Mi spiace per tutte le amiche e gli amici di un decennio di lotte comuni, persone che ancora ci credono (poche) e sono disposte a tutto fuorché ad aprire gli occhi.Meno, invece, mi spiace per altre persone, magari anche amiche, che, per il loro ruolo, hanno tutti gli strumenti per capire e vanno avanti lo stesso, pur di mantenere in piedi un baraccone.Di cosa parlo? Dell’ormai fantomatico “movimento LGBT” italiano.Alcune riflessioni.Perché in Italia i gay e le lesbiche non hanno riconosciuti i diritti civili relativi alle loro unioni d’amore? Perché in Italia le persone transgender/transessuali, devono portare in pegno un pezzo di carne allo Stato in cambio di documenti anagrafici congrui alla propria identità di genere? Perché le stesse transgender non trovano lavoro, a causa della loro realtà di vita, nonostante che lo Stato Italiano, in conformità alle linee guida dell’OMS, consideri questa condizione una malattia? Accetteremmo con uguale serenità se domani non si desse più lavoro agli allergici al polline?Perché? Perché questo ed altro? Perché gay e lesbiche continuano ad essere cittadini di serie B e le persone transgender, di un paio di serie sotto?Per colpa della “destra fascista”? per colpa della “sinistra” inquinata dalla “lobby cattolica” e, quindi, ultimo e primo, a causa dell’etica sessuale della Chiesa cattolica?Diventiamo sempre più bravi nel dare colpe agli altri, senza la benché minima seria autocritica, senza mai chiederci se – fallendo da decenni – non si stia (anche?) noi sbagliando qualcosa!Eppure la Spagna dei matrimoni omosessuali è cattolicissima, o no? La Cuba comunista non garantisce i diritti civili, giusto? L’Argentina degli ex colonnelli non è certo più socialista del PD, o sbaglio?Tutti paesi che contemplano più diritti rispetto all’Italia, per gay e lesbiche e/o trans.E il “movimento italiano”? Poverini, noi… Noi “dirigenti” e militanti di associazioni che vorremmo “tanto tanto”, i diritti che hanno in quasi tutto il mondo, ma non ci riusciamo.Perché? Eh, è noto: perché siamo gli unici a doverci battere contro il mostro Ratzinga. Si, quello che si incontra all’ultimo livello dell’impossibile, irrisolvibile videogioco “The bananas State: Italy”.Neppure le riviste specializzate hanno trovato la soluzione a questo gioco… Cosa ci possiamo fare noi, poveri dirigenti (sia chiaro, chiamo dirigenti anche quelli che rifiutano questa dizione per motivi ideologici, ma che esercitano, nei fatti, questo ruolo)?Ma davvero vogliamo credere, e soprattutto far credere ai nostri interlocutori, ai nostri “rappresentati”, che la colpa non sia fondamentalmente nostra?Davvero vogliamo continuare a far finta di non guardarci in casa (perché lo facciamo, eh se lo facciamo, ma guai a parlarne in pubblico.. sarebbe come annunciare che ci sono gli extraterrestri: si diffonderebbe il panico tra i nostri “protetti”).Davvero possiamo far finta di niente e non paragonarci agli altri movimenti LGBT internazionali?Possibile che, una Chiesa Cattolica che ha dovuto ingoiare una legge sull’Aborto, abbia questo strapotere che le consente di impedire i matrimoni omosessuali o impedire il cambio di genere (che, peraltro, già subisce attraverso una legge del 1982 e che, ingoiata per ingoiata, si potrebbe pur migliorare nella parte in cui chiede prepuzi o grandi labbra in cambio di una carta d’identità)?Riusciamo a renderci conto di quanto sia più grave l’aborto - per la Chiesa - rispetto ai matrimoni gay? L’aborto, per l’etica cattolica, è omicidio!Ma noi diamo la colpa a Ratzinger, l’onnipotente e ci basta chiamarlo Natzinger o andare in piazza con la tiara in testa e il culo di fuori e la scritta “NO VAT(icano)” per sentirci “fighi” e politicamente alternativi.Ratzinger?Onnipotente un tubo!Ah la legge sulle staminali.. vero. Quella è stata scritta dal Vaticano!Ma quella c’è perché il nostro “movimento lgbt” fa pur parte del “popolo italiano” che non è andato a votare in numero sufficiente per abolire quella legge.Voglio dire: come movimento siamo bassini in classifica del peggio del “carattere italiano” medio, ma il “popolo” non è che sia così innocente se, pur essendo contrario all’80% va a votare in poco meno del 50.Perché, diciamolo, il papa non è ascoltato da decenni quando i governi scrivono le leggi sull’immigrazione, quando critica il capitalismo liberista, quando parla di redistribuzione delle ricchezze a livello mondiale. E’ vero: neppure lui si ascolta quando parla di “dignità di ogni essere umano” e poi la vuole negare agli omosessuali, alle lesbiche, alle persone transgender… Ma che questo papa ci includa o meno tra gli esseri umani, davvero ci riguarda così tanto, al punto da renderci impotenti?Quest’uomo è ben poco ascoltato anche da una enorme maggioranza di cattolici, rispetto all’uso della pillola anticoncezionale, dei preservativi, del sesso prematrimoniale, della fedeltà di coppia, e persino della legge che ha “vinto” sul ricorso alla fecondazione assistito, “vietata” in Italia, libera a un metro oltre ogni nostro confine!Secondo alcuni sondaggi non sarebbe neppure ascoltato dalla maggioranza dei suoi fedeli, riguardo le “Unioni Civili” gay….Possibile? Tutti fanno quel che vogliono, anche qui, in Italia, a dispetto dell’etica cattolica, ma non noi LGBT. Ce l’ha a morte con noi? O siamo (anche?) noi degli emeriti incapaci?Non mi interessa, in questa circostanza, capire se e quanto Ratzinger ce l’abbia a morte con noi e i suoi apparentemente reconditi perché. Credo però, dopo un decennio di assidua frequentazione, di sapere con certezza che il movimento LGBT è profondamente incapace e spesso agisce con poca limpidezza.Ce ne è per tutti i gusti, ma partiamo da uno a caso: siamo l’unico movimento LGBT al mondo che deve essere necessariamente ideologizzato: deve essere di sinistra, preferibilmente comunista, decisamente “antagonista” (ad ogni potere se non quello “del popolo”).Bastasse! Eh no… C’è da chiarire: quale sinistra, quale comunismo? Perché queste sono le vere lotte senza quartiere dentro il nostro “movimento”, mica le piattaforme rivendicative. Quelle sono facili da scrivere, data la macroscopicità dei diritti negati. No, solo (o quasi) ideologie. In piccolo, molto piccolo, siamo ai livelli di “Stalin vs/ Trotzky” o “Lenin vs/ la Comune di Odessa” o – ancora di più - “bolscevichi vs/ menscevichi”.Un “movimento” costretto a provare ogni giorno quanto sia antifascista, attraverso le proprie azioni. Abbiamo un vero e proprio “fascistometro”, che però dà misurazioni diverse a seconda della purezza ideologica di chi lo usa. Avete presente il film “La bussola d’oro”? Uguale. Quindi capita: chiedi un incontro con il Sindaco di Roma che è notoriamente un post fascista? Sei colluso!Tutto qui? No perché davvero siamo un “movimento” pieno di sorprese e varietà (forse abbiamo malinteso la bandiera arcobaleno?).Se mezzo movimento va a “fascistometro”, ed è tanto irriducibile da dimenticarsi di fare battaglie specifiche per le questioni che interessano la gente che dovremmo rappresentare, dall’altra parte, un altro pezzetto di movimento, per reazione, ha preso la via dell’ accondiscendenza ad ogni “puzzetta” del centro destra, che chissà quali risultati darà (perché, mio dio, questo dovrebbe essere il nostro vero parametro per il quale sentirci esistenti: i risultati e sapere come ottenerli!).Quindi i “duri e soprattutto puri” da una parte e dall’altra chi confonde l’equidistanza dai governi - dovuta per associazioni “di fatto” sindacali - con una sorta di fiducia cieca che neppure al “centrosinistra” fu mai concessa. Per riuscirci ci si è spinti fino ad un vero e proprio revisionismo storico e sociale, pur di giustificare i molti decenni di omotransfobia della destra. Pur di dimostrarsi collaborativi, si è arrivati a dire sui giornali ad altissima diffusione, che in Italia non esiste una discriminazione contro gli omosessuali e le lesbiche (e, immaginiamo, anche transessuali e transgender?). La storia, i fatti, la cronaca smentiscono clamorosamente queste affermazioni, cui sono seguite mezze smentite quasi peggiori delle dichiarazioni.Siamo così, noi del movimento LGBT.I difetti tipicamente italiani, all’ennesima potenza.Ideologizzare anche un pezzo di pane, e considerare nemici i “vicini di casa”.Dentro questa logica perversa, che nulla conta per chi attende leggi e normative di Diritto, arrivano mille giochetti: si è collusi con il fascismo, parlando con Alemanno e chi dà il benvenuto ai DIDORE’ è un vero fascista o comunque un vero traditore?Non esprimo un giudizio qui, ora, ma faccio una domanda: forse che i DIDORE’ dei fascisti sono tanto peggio dei DICO dei socialcomunisdemocristiani “prodiani”?Eppure è semplice: i DICO erano come i DIDORE’ perché sinistra e destra italiane sono entrambe dominate dai cattolici. Vero. Peccato che siamo stati noi a chiedere i PACS e non i matrimoni. Ogni sindacalista sa che - nel momento in cui viene chiesto un diritto dimezzato, un compromesso differenziato rispetto ai “normali” - non si potrà più mettere un argine certo sul “quanto compromissorio” sarà un accordo. Chiedi i Pacs? Ti arrivano di DICO o i DIDORE.Non dico che se avessimo chiesto il Matrimonio, avremmo avuto i Pacs, perché esiste un altro punto chiave della stupidità cronica del nostro movimento, rispetto a qualsiasi altro movimento di liberazione mai esistito sulla terra.C’è spazio per una “terza via”, “sindacale”, laica e che guarda le cose e cerca le soluzioni? Poco, pochissimo. Un esempio che non mi riguarda direttamente. Ben poco si parla di una delle rarissime iniziative interessanti nate dal “movimento” o quasi. Il ricorso giuridico e non legislativo per ottenere la legittimità dovuta ai matrimoni omosessuali – se del caso – arrivando fino alle Corti Europee. E’ una iniziativa intelligente, ma richiede tempo, laboriosità e fa poca mobilitazione di massa (eppure i movimentisti dovrebbero sapere che sindacati come i Cobas hanno fatto la loro fortuna, proprio attraverso i ricorsi giuridici).Sui blog se ne parlerà 1000 volte meno che della lite fra Facciamo Breccia e BolognaPride 2008. Una prova della nostra stupidità. Chi ha proposto questa iniziativa che si chiama “AAA Cercasi Coppie”?? “Certi Diritti” e… guarda caso… non è proprio un’Associazione indipendente, ma legata a chi? Dopo decenni ecco che rispuntano, con il pragmatismo di sempre, i radicali. “Ma sono liberisti!! No, non si può mica collaborare con loro”. E’ un’iniziativa che potrebbe portare a dei risultati? Chi se ne fotte dei risultati… Sono liberisti… Ma puoi votare comunista alle elezioni e dare il sostegno ad una iniziativa specifica anche se proviene da liberisti? Non sia mai che ci si sporca l’immacolata identità! Io, nel mio piccolo, offrirò il link dell’iniziativa a fondo pagina.Dato per scontato che uno stato civile e laico dovrebbe avere UN solo istituto che contempli diritti e doveri di una coppia. Etero, gay… che importa allo Stato? Concediamo di più, diamo per vero un falso storico incontestabile: facciamo finta che il matrimonio nasca come sacramento fondante del Cristianesimo e che – come tale - deve essere solo fra uomo e donna. Perfetto.. che si salvaguardi questa sensibilità religiosa. A questo punto però, lo Stato chiami diversamente il complesso giuridico CIVILE che riguarda i diritti/doveri delle coppie, dei figli ecc. Lo chiami come vuole ma che sia uguale per tutti i cittadini che decidono, per amore adulto e includente l’eros, di “coniugare” le loro vite. Il Matrimonio è un sacramento? Allora si considerino sposati solo quelli che sono passati dal matrimonio cattolico (o d’altra religione che lo contempli) e la parte civile assuma un nome diverso per tutti. Chi si sposa in Chiesa potrà comunque aderire automaticamente anche al complesso civile di “Unioni Affettive” dello Stato. Non credo neppure che vìoli i Patti Lateranensi.Lla Costituzione? Sicuramente ci sarebbero dubbi in merito, ma visto come è stata stiracchiata da tutte le parti, non so se esistano veri impedimenti.Abbiamo chiesto i Pacs (e mica si era tutti d’accordo…) e forse avremo i DIDORE’, ma siamo noi ad avere detto: a noi basta un diritto di serie B.Ok, lo ammetto. E’ vero che siamo penalizzati perché l’Italia è l’unico paese europeo in cui in entrambi i Poli (centro sinistra e centro destra), dettano legge le componenti cattoliche. Eppure divorzio e aborto sono passati con una DC che da sola aveva la maggioranza relativa…Davvero questa può essere una valida giustificazione ai ZERO risultati ottenuti dal nostro “movimento” negli ultimi 25 anni?Se non riusciamo neppure più ad organizzare Pride unitari, cosa pretendiamo? Non sei “antagonista”? Con te non ci faccio nulla. Hai parlato con i “fascisti”? Sei fuori. Se collabori con la destra democristiana, neppure ti vogliamo. Arcigay ed altri lanciano un Pride a Genova, in totale assenza di concorrenti? Antidemocratici!Ma, ancora e ancora, non basta! Siamo un movimento poco credibile che – da una parte fa della purezza ideologica, la conditio sine qua non per considerare gli altri, “compatibili” - dall’altra parte mischiamo bellamente lotta per i diritti con interessi commerciali, in un modo a volte decente (giusto il fund rising, sia chiaro), a volte meno, molto meno.L’esempio che verrà in mente a tutti è Arcigay. Ha tante tessere perché obbliga ad iscriversi le persone che fruiscono dei loro locali quali discoteche, saune, ecc.A dire il vero, però, non è tanto ad Arcigay che mi riferisco. L’ipocrisia non ha confini né limiti. Una parte di quegli stessi gruppi che accusano Arcigay di mischiare militanza e commercio, hanno ben fornite attività commerciali. Arcigay, negli ultimi anni, sta almeno iniziando a dare diverso “peso” decisionale agli iscritti provenienti dal settore commerciale e quelli provenienti dal circuito associativo e dovrà prima o poi separare totalmente i servizi a pagamento con il diritto al voto. Altrove invece, le connessioni tra Associazioni senza fini di lucro ed iniziative commerciali, stanno dentro una logica di interpretazione legislativa da “commercialisti” (con tutto il rispetto per il mestiere) e non degna per chi propugna una militanza “pura e dura”.Altrove, ancora, si usano le pioggerelle di finanziamenti di qualche “regione rossa” per fornire servizi che si pagano e servono a mantenere vive strutture (e persone) che altrimenti cadrebbero come un castello di carte o metterebbero alla fame chi le gestisce.Non abbiamo remore a sfruttare la più piccola visibilità mediatica per carriere politiche (e non parlo di Luxuria, che non faceva parte da tempo del movimento, ma si è prestata alla politica provenendo dall’arte e da un passato più remoto di Art Director del Muccassassina che finanziava il Mieli)… Fateci caso: quasi tutti i partiti del centro sinistra e persino qualche “regione rossa”, hanno qualche responsabile stipendiato gay o lesbica o trans, quasi tutti con dei passati di basso profilo o “inesistenti” all’interno del movimento. Gente che si è avvicinata alle Associazioni e, in un attimo, ha fatto carriera politica. Risolto il “problema egoico” (e spesso economico).. fanculo le Associazioni che hanno dato loro la possibilità di farsi “un nome”, per usarlo a fini personali.Vogliamo dirlo che facciamo schifo? Vogliamo dirlo che di fronte alla proposta di un Pride a Genova, con un documento d’intenti bello e innovativo, la risposta del movimento è stata semplicemente vergognosa?Silenzio, battutine o netto rifiuto perché “non è stato deciso collegialmente”. Ma cosa si decide quando vi è un candidato unico? E quale collegialità doveva decidere, dopo il Pride di Bologna, in cui le Associazioni dei vari schieramenti, si sono solo fatte la guerra? Meglio sarebbe stato “obliare” quel Pride e piuttosto verificare i contenuti dei pochi coraggiosi che si sono proposti in un “annus terribilis” del movimento e su quello decidere. Invece, “i volenterosi”, sono stati totalmente ignorati.Non che Genova si stia poi comportando così bene, proponendosi e - a distanza di mesi - non riuscendo a mettere su un sito e un blog (o forum), come era stato promesso. Molte le attenuanti, vista l’accoglienza, ma disaccordi e diffidenze persino tra le Associazioni storicamente amiche hanno reso il lavoro estenuante e lasciano la sensazione dell’inutilità.Vogliamo i diritti ma siamo un movimento che oscilla tra l’ignobile, l’infantile e l’incompetente. Sia chiaro, non mi riferisco alle tante persone, ad ogni livello di militanza, che si spremono sinceramente, che quasi rinunciano alla propria vita privata, per battersi per i giusti diritti…E’ anche la mia storia. Si riconoscono quasi sempre facilmente dal fatto che, dalla militanza, non hanno tratto grandi vantaggi, non hanno fatto carriera nei partiti… ecc. ecc.Non parlo di chi lavora in buona fede e sono tanti. Semmai costoro hanno solo gli occhi chiusi e continuano ad essere “follower” di “leader” che – in buona parte - dovrebbero essere presi a calci nel culo (mi escludo? Per niente, ma non sta a me deciderlo e poi io non “leaderizzo” che poche decine di persone, ormai).Costoro – gli attuali “folllower” - dovrebbero proporsi come leader di un movimento LGBT che guardi agli unici interessi di chi dovrebbe rappresentare: i diritti e le battaglie e le strategie per ottenerli, oltre all’assistenza, il mutuo aiuto, l’informazione. Che altro si deve fare come movimento? Discoteche? Centri di cura e terapia fuori dal SSN e finanziati dalle Regioni, ma senza i controlli che hanno gli ospedali? Ghetti dove le persone trans vadano a farsi fare diagnosi e cura di nascosto dagli ospedali? Centri dove le diagnosi non arrivano mai per rimpinguare i finanziamenti?Vogliamo i PACS, vogliamo il diritto a prostituirci perché non troviamo lavoro, vogliamo gestire consultori perché il SSN non segue bene le persone trans…. Siamo impazziti?Che movimento di merda è questo? Non possono essere quelli gli obbiettivi! E’ come se Mandela avesse chiesto, per i Neri, il diritto ad avere qualche ora in più di riposo, in quanto schiavi. Dobbiamo lottare per il matrimonio, perché le trans trovino pari opportunità nel lavoro e non per ottenere il diritto a restare nel ghetto della prostituzione (a meno che non sia una vera libera scelta, ma questa esiste solo quando esistono le pari opportunità), perché il Sistema Sanitario Nazionale tratti l’aspetto medico-chirurgico della transessualità, alla pari di tutte le patologie o situazioni di necessità (tipo maternità, parto, post parto, ecc.): reparti, cure e carico del SSN. Altro che “consultori-ghetto”!Non sappiamo neppure cosa la gente vuole e ci permettiamo di fare la leadership? Poi ci stupiamo se diamo indicazione di voto a X e il 99% di coloro i quali dovremmo rappresentare, votano Y?Fanno bene, se sappiamo solo litigare fra noi dimenticandoci il motivo per cui esistiamo.Fanno bene, se enunciamo istanze senza la disponibilità ad alcun sacrificio…E qui, dulcis in fundo sta la “madre di tutti i difetti” del nostro “movimento. Il più grave. Un vero e proprio “nonsense”, inesistente in qualsiasi movimento di liberazione o anche solo rivendicativo.Che facciamo noi di così grave? Scriviamo piattaforme e scendiamo in piazza. E poi? Neppure sappiamo immaginarcelo. Scriviamo dei bei documenti, dopo mesi di liti, facciamo la manifestazione e poi… finisce tutto lì (o se prosegue, meglio non parlarne). Non salta agli occhi di chiunque che manca qualcosa? I sindacati fanno le loro richieste rivendicative e se non ottengono risposte adeguate, cosa fanno? Scioperano fino a raggiungere un accordo.I Radicali (una sparuta minoranza, allora) per Divorzio, Aborto e altre cose, hanno fatto scioperi della fame e della sete. Gandhi e gli Indiani per ottenere l’indipendenza sono solo scesi in piazza? Mandela contro l’apartheid?Noi?Se proponi anche un semplice sciopero della Nutella, scappano tutti! Credetemi, non mento.Solo scendere in piazza e far un po’ di casino è ok. Casino o carnevale. Sai quanto facciamo paura!!!!La Spagna del cambio di sesso senza interventi chirurgici è un sogno per noi italiani perché loro hanno un leader come Zapatero e noi Prodi ed i Berlusconi?Palle!!!! Le persone trans, in Spagna hanno dovuto organizzare scioperi della fame e della sete in tutta la nazione - e con grande seguito - per ottenere quella legge!!!! Altrimenti Zapatero si era già dimenticato della nostra super minoranza e gay e lesbiche, ottenuto il matrimonio, non è che avessero tanta voglia di protestare, dopo quell’incredibile incasso politico e sociale.E comunque il movimento LGBT spagnolo ha fatto accordi chiari, prima delle elezioni, consapevole di poter muovere milioni di voti, non decine, come in Italia.Noi siamo fermi al “Tutto subito vogliamo avere” e ovviamente, senza pagare… (essere pagati magari sì…)Cosa facciamo? Facciamo le nostre istanze: matrimonio allargato alle coppie omosessuali; cambio di genere sessuale che non si riduca a pochi centimetri di carne estroflessa piuttosto che introflessa e quant’altro scritto nelle nostre “piattaforme”. E poi? Poi, se non ci ascoltano, stiamo zitti e buoni! Ah, no.. è vero, siamo coraggiosi, noi, con ciò che non controlliamo minimamente. Diciamo: non vi votiamo più! Poi verifichiamo che non spostiamo neppure i voti del totale degli iscritti a tutte le associazioni e cosa succede? Ci dimettiamo in massa? Ci separiamo dalle nostre contraddizioni e “vinca il migliore” nelle strategie per arrivare ai risultati? Come fanno tutti, sindacati compresi? Il caso Alitalia non ci dice nulla, sul fatto che non conta tanto una unità formale, quanto quella che raccoglie le vere esigenze di chi rappresenta? Macché… siamo ridicoli, patetici e continuiamo a “guardare il bruscolino negli occhi di Ratzinger senza vedere la trave nei nostri occhi”. E se il papa non ha un bruscolino, come non lo ha, ma una trave, allora non vediamo la bomba atomica nei nostri occhi, rappresentata dalla stupidità ideologica o l’interesse personale, nelle nostre menti e nei nostri cuori.
Questo movimento è morto con il Pride di Bologna.
Non ve lo dicono ma vi assicuro che è così. Non posso spiegarne le ragioni perché dovrebbero spiegarle ognuna delle Associazioni (Crisalide l’ha fatto, pubblicando tutto sul proprio sito, con la diaspora del 2008-2009)
Ora abbiamo due possibilità davanti per il 2009:
Questo movimento è morto con il Pride di Bologna.
Non ve lo dicono ma vi assicuro che è così. Non posso spiegarne le ragioni perché dovrebbero spiegarle ognuna delle Associazioni (Crisalide l’ha fatto, pubblicando tutto sul proprio sito, con la diaspora del 2008-2009)
Ora abbiamo due possibilità davanti per il 2009:
- Fare a Genova (o altrove) il Pride del funerale del movimento;
- fare nascere un movimento nuovo, magari con una classe dirigente il più possibile rinnovata.
Via dalle ovaie/palle chi “si rifiuta di trattare” a seconda di chi è la nostra controparte: non fa gli interessi delle persone, ma ha solo fondato un partito politico.
Via dalle ovaie/palle chi mischia lotte e interessi economici senza separarli nettamente!
Via dalle ovaie/palle gli arrivisti e le arriviste, “entristi” a tutti i costi a sinistra, nel centro sinistra ed ora anche a destra.
Spazio alle ONLUS VERE, a chi si batte senza fare carriere e soprattutto a chi – ogniqualvolta propone una lotta - mette davanti anche il “prezzo da pagare” per la stessa…Che sia un rischio per il proprio corpo (sciopero della fame), di bruciarsi la “condizionale” per disubbidienza civile (sciopero fiscale perché meno diritti = meno doveri e meno soldi da dare a chi non spende questi soldi anche per i nostri diritti, e quant’altro la fantasia ci suggerisca), economica (intentare cause, ecc).I diritti non ce li regaleranno. Sembra non capirlo nessuno: né nelle associazioni né il nostro “popolo”, forse ormai rincoglionito dalla nostra inettitudine.Ci vorrebbe un rinnovamento anche generazionale… ma le vecchie generazioni hanno, per far soldi e sopravvivere, aperto discoteche, saune, centri di cura lenti e costosi.Hanno offerto svago e aggregazione o rincoglionito le nuove generazioni? Non sta a me rispondere. Sta di fatto che si fa fatica a trovare – tra i giovani – chi abbia voglia di studiare, imparare e poi proporsi per guidare il movimento con idee nuove e vincenti.Questo sarebbe l’unico movimento LGBTQI in cui mi riconoscerei.Qui, dove sono, mi sento sempre più aliena ed alienata.Probabilmente considerata “sfascista” da chi vuole a tutti i costi un “movimento” tenuto insieme con il chewing gum, probabilmente definita “Cassandra” da chi crede di poter vivere di rendita all’infinito, quando il nostro “popolo” ci ha abbandonati da anni.Non è “essere Cassandre”, vedere quel che è sotto gli occhi di chiunque “bazzichi” il movimento, non è sfascismo proporre di chiudere un’epoca per aprirne un’altra, anticipare la “caduta dell’Impero”, per non trovarci dispersi dopo.Sarò “psichiatrica”, ma non sono pochi i “matti” che si sono rivelati giusti visionari. Semmai sarà il tempo a dire…Per quanto mi riguarda, il mio abbraccio a chi voglia partecipare alla creazione di un nuovo movimento LGBT che mandi a casa tutte le ideologie ed i “partiti presi”, a favore di obiettivi chiari, comprensibili e resi tali dalla nostra capacità dialettica e che siano l’unico (o quasi) argomento di discussione fra diverse anime unite in un progetto.Altrimenti io, a livello personale, posso anche “chiudere bottega”, ritirarmi a vita privata. Non ci rimetterei un centesimo e ci guadagnerei una vita piena (compatibilmente con i miei infiniti acciacchi). E per dare corpo alle parole, per non somigliare ai tanti che sanno solo far polemiche a parole, preannuncio un comportamento. Un impegno: se nel 2009, AzioneTrans non raccoglierà almeno 50 iscritti e 500 euro di fund rising, il 31 dicembre dell’anno prossimo mi dimetterò. Non da Crisalide o AzioneTrans, ma dal “movimento”. Con buona pace dei tanti che non amano sentirmi e, forse, meno speranze per quelle poche persone consapevoli che per vedere realizzati, un giorno non lontano, i propri diritti, è necessario assumersi delle responsabilità che le relative lotte comportano SEMPRE dei prezzi da pagare, dei rischi. Quelle poche persone che pensano che comunque ne valga la pena, se fai la cosa giusta.Non mi aspetto di raggiungere l’obiettivo perché le colpe, alla fine, non sono solo delle Associazioni, ma anche di chi le “vota”, del “popolo che si fa pecora”. Vero che non esiste un voto ma solo una partecipazione possibile attraverso tesseramenti e partecipazione, ma siamo il paese che adora Berlusconi come politico, ancor più della sua coalizione di governo. Senza di me, le trans ed i trans italiani, potranno comunque rivolgersi ad altri servizi ed altre persone che a ritirarsi non ci pensano proprio.
Giusto che ognuno abbia quel che si merita e che chi si propone come “riferimento” sappia ritirarsi in assenza di consenso. Questa è democrazia e antifascismo reale. Almeno per me.
Mirella Izzo
Iniziativa “AAA Cercasi Coppie”:
http://www.certidiritti.it/index.php?option=com_content&view=category&id=3&Itemid=56
Via dalle ovaie/palle chi mischia lotte e interessi economici senza separarli nettamente!
Via dalle ovaie/palle gli arrivisti e le arriviste, “entristi” a tutti i costi a sinistra, nel centro sinistra ed ora anche a destra.
Spazio alle ONLUS VERE, a chi si batte senza fare carriere e soprattutto a chi – ogniqualvolta propone una lotta - mette davanti anche il “prezzo da pagare” per la stessa…Che sia un rischio per il proprio corpo (sciopero della fame), di bruciarsi la “condizionale” per disubbidienza civile (sciopero fiscale perché meno diritti = meno doveri e meno soldi da dare a chi non spende questi soldi anche per i nostri diritti, e quant’altro la fantasia ci suggerisca), economica (intentare cause, ecc).I diritti non ce li regaleranno. Sembra non capirlo nessuno: né nelle associazioni né il nostro “popolo”, forse ormai rincoglionito dalla nostra inettitudine.Ci vorrebbe un rinnovamento anche generazionale… ma le vecchie generazioni hanno, per far soldi e sopravvivere, aperto discoteche, saune, centri di cura lenti e costosi.Hanno offerto svago e aggregazione o rincoglionito le nuove generazioni? Non sta a me rispondere. Sta di fatto che si fa fatica a trovare – tra i giovani – chi abbia voglia di studiare, imparare e poi proporsi per guidare il movimento con idee nuove e vincenti.Questo sarebbe l’unico movimento LGBTQI in cui mi riconoscerei.Qui, dove sono, mi sento sempre più aliena ed alienata.Probabilmente considerata “sfascista” da chi vuole a tutti i costi un “movimento” tenuto insieme con il chewing gum, probabilmente definita “Cassandra” da chi crede di poter vivere di rendita all’infinito, quando il nostro “popolo” ci ha abbandonati da anni.Non è “essere Cassandre”, vedere quel che è sotto gli occhi di chiunque “bazzichi” il movimento, non è sfascismo proporre di chiudere un’epoca per aprirne un’altra, anticipare la “caduta dell’Impero”, per non trovarci dispersi dopo.Sarò “psichiatrica”, ma non sono pochi i “matti” che si sono rivelati giusti visionari. Semmai sarà il tempo a dire…Per quanto mi riguarda, il mio abbraccio a chi voglia partecipare alla creazione di un nuovo movimento LGBT che mandi a casa tutte le ideologie ed i “partiti presi”, a favore di obiettivi chiari, comprensibili e resi tali dalla nostra capacità dialettica e che siano l’unico (o quasi) argomento di discussione fra diverse anime unite in un progetto.Altrimenti io, a livello personale, posso anche “chiudere bottega”, ritirarmi a vita privata. Non ci rimetterei un centesimo e ci guadagnerei una vita piena (compatibilmente con i miei infiniti acciacchi). E per dare corpo alle parole, per non somigliare ai tanti che sanno solo far polemiche a parole, preannuncio un comportamento. Un impegno: se nel 2009, AzioneTrans non raccoglierà almeno 50 iscritti e 500 euro di fund rising, il 31 dicembre dell’anno prossimo mi dimetterò. Non da Crisalide o AzioneTrans, ma dal “movimento”. Con buona pace dei tanti che non amano sentirmi e, forse, meno speranze per quelle poche persone consapevoli che per vedere realizzati, un giorno non lontano, i propri diritti, è necessario assumersi delle responsabilità che le relative lotte comportano SEMPRE dei prezzi da pagare, dei rischi. Quelle poche persone che pensano che comunque ne valga la pena, se fai la cosa giusta.Non mi aspetto di raggiungere l’obiettivo perché le colpe, alla fine, non sono solo delle Associazioni, ma anche di chi le “vota”, del “popolo che si fa pecora”. Vero che non esiste un voto ma solo una partecipazione possibile attraverso tesseramenti e partecipazione, ma siamo il paese che adora Berlusconi come politico, ancor più della sua coalizione di governo. Senza di me, le trans ed i trans italiani, potranno comunque rivolgersi ad altri servizi ed altre persone che a ritirarsi non ci pensano proprio.
Giusto che ognuno abbia quel che si merita e che chi si propone come “riferimento” sappia ritirarsi in assenza di consenso. Questa è democrazia e antifascismo reale. Almeno per me.
Mirella Izzo
Iniziativa “AAA Cercasi Coppie”:
http://www.certidiritti.it/index.php?option=com_content&view=category&id=3&Itemid=56
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