IL PAPA HA RAGIONE:
E’ DIO (O LA NATURA, PER CHI NON CREDE) A STABILIRE I SESSI E GLI ORIENTAMENTI SESSUALI
Peccato che il giusto enunciato venga immediatamente contraddetto in ogni giudizio espresso sulla natura umana, se rapportato alla verità scientifica, quindi naturale, quindi, per chi crede, anche divina.
Qualsiasi etologo è oggi in grado di affermare che il comportamento omosessuale negli animali - tra cui molti mammiferi e quasi tutti i primati - è molto diffuso.
Ugualmente incontestabile è la scoperta che la monogamia è una eccezione rarissima fra tutti gli animali considerati in passato fedeli dopo l’introduzione dello studio del genoma su uova e feti animali.
Analogamente naturali sono comportamenti tipicamente transessuali in una certa quantità di animali, tra cui i nostri simili “orangu”, che, in un certo numero, invece di praticare sesso omosessuale anale, premono il loro pube che forma un incavo simil vaginale ed esprimono la loro sessualità al femminile.
Disegno naturale o divino, il creato smentisce costantemente le posizioni Vaticane che non hanno più alcun appiglio nel “reale”, nella semplice osservazione della Natura.
E se questo è vero per gli animali, ancora di più vale per l’essere umano.
Premesso che “naturale” e “culturale”, sono, nell’uomo, elementi inscindibili sin dall’istante in cui si è coperto di pelli provenienti da altri animali e che non vogliamo legarci mani e piedi alla genetica o all’etologia per stabilire cosa sia “giusto” o “sbagliato”, proprio perché l’essere umano è animale culturale e come tale non risponde solo alla genetica ma anche alla cosiddetta“epigenetica” (variazioni psicologiche e culturali), non possiamo però – come fa la Chiesa Cattolica– far finta che la scienza non esista o che sia ferma all’ottocento.
E’ Dio o la Natura a far nascere un bambino su mille con caratteri sessuali misti (intersessuati) e solo una “cultura umana” antinaturale li obbliga ad appartenere obbligatoriamente ad uno dei due sessi “riconosciuti” dalla morale cattolica, attraverso interventi chirurgici e ormonali, fin dalla nascita, quindi ben prima che il bimbo intersessuato possa sviluppare la propria indole maschile, femminile o mista. E’ Dio o la Natura a dichiarare che non è vero che esistono solo due sessi, ma semmai che due di essi sono numericamente prevalenti.
E’ Dio o la Natura a far nascere una certa percentuale di bambini con un corpo maschile ed un cervello femminile e viceversa, come dimostrano ormai molti studi accreditati e mai smentiti. Bambini che per questa o altre ragioni ambientali, culturali, familiari, diventeranno più facilmente “transgender”.
Il Papa si appella a Dio ma nega ogni realtà del suo creato. Prende in considerazione solo i fenomeni maggioritari e condanna quelli minoritari che però appartengono al disegno della vita o di Dio, in egual misura. Se esistiamo una ragione c’é. E’ la Chiesa Cattolica a non capirlo.
Papa Ratzinger critica il “gender” ed il “transgender”, come elementi inventati dall’uomo per sottrarsi alla “matematica” divina che prevede due soli sessi prestabiliti, ma la verità è che la matematica dell’universo è ben più complessa di una interpretazione, semmai aritmetica e duale.
Che i sessi non siano due è provato. Che nascano o si sviluppino persone con una psicologia di genere, opposta al corpo, anche. In questi casi correggere assecondando la natura prevalente è un dovere, non un’invenzione. Il bambino intersessuato NON dovrebbe essere operato prima che sviluppi una propria identità e la persona transgender dovrebbe poter adeguare il corpo alla propria psiche, mente, sensibilità, al proprio cervello, sede della coscienza di sé a 360 gradi. Sebbene non siamo noi a cercare un “marker” biologico di prova perché siamo “oltre”, come esseri umani, la genetica, non possiamo neppure “bere” interpretazioni che contraddicono quel che emerge dallo studio della natura umana.
Il “gender” non è un’invenzione ideologica, ma una lettura più approfondita e realistica del disegno divino o naturale, per l’uomo e per la maggioranza degli animali.
Il gender è la risultanza di sesso cromosomico e sesso psicologico (e forse neurocerebrale e forse epigenetico e genetico) che, talvolta, divergono fra loro.
Al di là degli studi scientifici è comunque l’antropologia culturale, la storia dell’uomo fin dai suoi primordi a dimostrare come naturale, come interna al disegno divino, seppur minoritaria, la condizione transgender. Così come minoritaria è la condizione intersessuata di cui il Papa non parla perché è prova provata, anche geneticamente certa, che i sessi non sono solo due, ma prevalentemente due.
Anche il comportamento omosessuale è minoritario rispetto a quello eterosessuale, ma quanto questa prevalenza sia naturale o culturale è difficile da stabilire, così come difficile è stabilire la loro coesistenza.
Negli animali sottoposti all’estro femminile, si nota che è il comportamento omosessuale ad essere più diffuso di quello eterosessuale durante tutto il periodo di infertilità, mentre diventa prevalente quello eterosessuale, durante l’estro femminile.
Due le verità che ci dicono queste conoscenze: che il sesso non è, nei disegni divini, un mezzo esclusivamente procreativo, ma anche culturale, comunicativo ed affettivo (le leonesse formano famiglie lesbiche stabili con i loro piccoli, basta chiedere a qualsiasi documentarista) e che non esiste un orientamento sessuale “giusto” e uno “sbagliato” nel creato.
Forse il Papa non è mai stato un contadino: altrimenti saprebbe che ogni tanto, nel pollaio, qualche gallo si rifiuta di far chicchirichì e cerca invece le uova delle galline per covarle. Se però lo sa, saprà anche che per questa ragione, perché infertili per identità di genere, questi galli sono i primi a finire nella “pentola”.
Lo sa perché nella stessa pentola vorrebbe finissero tutte le differenze naturali che riguardano l’orientamento sessuale o l’identità di genere sessuale (il “gender”).
Auspichiamo che i media, globalmente, vogliano riportare le voci del dissenso dalle interpretazioni che la Chiesa cattolica continua a ribadire su sesso e genere, senza alcun legame con i suoi testi sacri (a meno di non seguire alla lettera il Levitico che considera alla pari “abominio” tanto l’omosessualità, quanto il mangiare crostacei… e sotto Natale saranno tanti a commettere abominio senza saperlo) e soprattutto con lo studio obbiettivo della natura.
Sia Dio, quindi la Natura ed il suo studio obbiettivo, a decidere cosa è in un “disegno” naturale e non la Chiesa Romana che sembra sempre più dimostrare immense ed evidenti discrepanze di intendimento, nel suo compito di vicariato di un uomo che ha insegnato ad amare prima di ogni altra cosa, persino i “nemici”, come noi sembriamo essere, agli occhi di questo Papa e della sua gerarchia gerontocratica e sessuofobica.
Sinceramente, non ci sentiamo affatto amati.
Mirella Izzo