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giovedì 30 dicembre 2010

LODE ALL'IMPERFETTO (SDURATA COPPIE E SVITA CIVILE)

LODE ALL'IMPERFETTO (SDURATA COPPIE E SVITA CIVILE)

Guardando un banale film (seppur carino nella sua apparente semplicità della trama principale) come "Scusa se ti voglio sposare" (seguito di "Scusami se ti chiamo amore") mi sono emersi dei pensieri che il film, se guardato extra trama principale, quindi transversalmente, stimola (o perlomeno ha stimolato in me).
Le coppie scoppiano, non durano. I matrimoni mediamente si sfaldano dopo 4 anni (ufficialmente per cui mettiamoci già un anno di crisi precedente, mediamente), delle coppie di fatto si sa poco o niente grazie allla lungimiranza della politica italiana. Ho ragione di pensare che i tempi siano un po' più lunghi prima di arrivare allo sfaldamento. Questo perché l'aspettativa - di norma - è minore in una coppia di fatto rispetto a chi "decide il grande passo". Un passo così grande che le gambe non lo sostengono.
Prima era diverso. I matrimoni duravano una vita. Neppure era previsto il divorzio. Prima c'era la soggezione vicina alla schiavitù della donna nei confronti dell'uomo. Come minimo la soggezione economica. Le donne NON lavoravano e gli stipendi degli uomini erano pari a quelli che oggi danno a 2 lavoratori (mettiamo i componenti della coppia). La liberazione della donna si è miseramente schiantata contro il muro di un'astuta economia maschilista ancor prima che capitalista. Molte libertà la donna le ha conquistate e sono millenni di passi avanti avvenuti in pochi decenni (si pensi che fino a pochi decenni fa esisteva l'attenuante del "delitto d'onore").
Le coppie scoppiano e non durano, quindi, perchè le donne non sono più schiave, l'amore, per natura, non dura per sempre, e finito l'obbligo a stare insieme anche ad amore finito (che coinvolgeva anche gli uomini che però potevano distrarsi con amanti quasi ovvie e talvolta persino non nascoste).
Ma è davvero così? Meglio: è davvero solo questo il motivo?

domenica 7 settembre 2008

Pride Nazionale 2009 a Genova

COMUNICATO STAMPA
A GENOVA IL PRIDE NAZIONALE 2009

Arcigay, Agedo, Azione Trans, Famiglie Arcobaleno, ribadiscono la loro volontà di promuovere con forza i valori di dignità, parità e laicità che costituiscono i fondamenti della loro azione sociale.

In questo contesto il Pride nazionale è la migliore occasione per sollecitare ed aiutare l’emersione della visibilità lgbt in tutto il paese. In questi anni il Pride ha percorso migliaia di chilometri toccando diverse città del nord, del centro e del sud Italia.

Intendiamo mantenere questa felice intuizione sociale e politica, che tra l’altro ha determinato un’impetuosa diffusione delle reti lgbt in tutta Italia. Per queste ragioni il Pride nazionale 2009 si terrà sabato 13 giugno a Genova.

Genova è medaglia d’ora alla Resistenza, già capitale europea della cultura, e storicamente laica, abituata all’incontro fra popoli, culture, individualità differenti.

Per questo fin d’ora invitiamo tutta Genova a partecipare alle iniziative e al corteo del Pride nazionale.

Le reti nazionali lgbt registrano l’attribuzione da parte dell’Epoa, associazione degli organizzatori di Pride europei, alla città di Roma dell’Euro Pride 2011.

Consapevoli dell’importanza di questo appuntamento nella capitale, sottolineano la necessità che siano condivisi l’impegno organizzativo e le proposte politiche.

Arcigay, Agedo, AzioneTrans, Famiglie Arcobaleno