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lunedì 2 giugno 2008

Letture: TranScritti

Recensione del libro
TranScritti L'altra faccia delle solite storie
a cura di Buci Sopelsa e Davide Tolu - AA.VV
Pro Art Edizioni
ISBN:
€. 19.50
codice ISBN: 978-88-95494-02-9
web: http://www.transcritti.it/

Posso scrivere una recensione obbiettiva su un libro nel quale otto pagine sono scritte da me, se ne conta in totale 296? Io credo di si. La mia partecipazione personale alla formazione del libro non è andata oltre qualche scambio di email e l'invio del mio breve pezzo, peraltro l'unico a non essere totalmente inedito. Credo quindi di poter scrivere con lucidità almeno su 288 delle 296 pagine,
Confesso che - forse proprio per gli scarsi contatti avuti con la curatrice principale, Buci Sopelsa - non avevo dato troppa importanza al libro, durante la fase di raccolta materiale e stesura. Forse perché non mi aveva entusiasmato il suo primo, scritto in collaborazione con la figlia Mia Battaglia, forse perché impegnata a combattere battaglile interiori in un periodo nel quale ho douto affrontare una strenua lotta interiore per accettare la mia nuova condizione di persona seriamente invalida.
Quando ho ricevuto copia del libro ho quindi iniziato a leggerlo con curiosità soprattutto perché conosco personalmente una parte degli autori e delle autrici e ne avevo già gran stima. La curiosità si è però presto trasformata in quella classica avidità di lettura, che ci prende solo per quei libri che appassionano e intrigano particolarmente.
Sebbene TranScritti risulti accreditato alla sola Buci Sopelsa (in collaborazione con Davide Tolu), in realtà gli autori del testo sono tanti. Un libro corale di diversi "respiri" o, se si vuole, un "minestrone" di quelli carichi di sapori ed aromi che - diversi fra loro - si fondono in una sinfonia di gusti agri, amari, piccanti e dolci che risultano particolarmente stimolanti e piacevoli per il palato. Molto piacevoli.
La prima considerazione da fare su questo libro è che la curatrice Buci Sopelsa, ha riempito con suoi scritti i vari contributi autoriali con un vero e proprio "diario di bordo" sulla formazione, sul work in progress del libro stesso. Email scambiate con gli autori e collaboratori, considerazioni autobiografiche e biografiche, rendono scorrevole e leggeri i passaggi da un "pezzo" all'altro. Ironia e riflessioni (talvolta amare, ma sempre spostate sull'ottimismo) sulle cose che via via le pervenivano e leggeva, rendono partecipe il lettore di cosa possa essere la costruzione di un libro multiautoriale... Ed è un'idea di per sé intrigante. Ma tutto questo varrebbe poco se gli autori scelti non avessero consegnato testi brillanti, interessanti e molto ben scritti.
L'unica vera grande pecca che ho trovato nel libro è appunto nella scelta editoriale di farlo passare come un libro autoriale della Sopelsa e non "a cura" della stessa, ma di Autori Vari. Neppure nell'indice si trova traccia degli autori. Solo durante la lettura si può capire chi ha scritto cosa, anche perché un breve capitolo iniziale che presenta con poche parole chi ha contribuito alla formazione del volume, è sbagliato (cita Helena Velena, assente, dimentica Alex Barbieri che ha scritto due fra i capitoli più interessanti dell'intera opera).
Un difetto che può forse infastidire i co-autori, non chi legge, a meno che non voglia cercare proprio un autore particolare. In quel caso dovrà perdere un po' di tempo per trovarlo, perché anche nell'indice manca l'indicazione degli autori.
E di questi e di alcuni dei "capitoli" (se così si possono chiamare) che hanno scritto, voglio parlare per sottolinearne l'interesse ed anche per coprire la citata lacuna editoriale.
Chi ha scritto: Davide Tolu (due pezzi brevi più svariate email, Alex Barbieri (due pezzi lunghi), le mie otto paginette, Marco Romelli, Mia Battaglia, Tiziana, Alessia, una anonima teologa transgender e molti altri, fra cui genitori e compagni di persone transgender.
La bellezza del libro è in parte proprio dovuta al mix di interventi e di riflessioni che emergono da diversi punti di vista, su uno stesso "oggetto". Come un diamante con decine e decine di sfaccettature, ognuna con la sua propria luce, che esaltano il diamante stesso.
A rendere l'opera particolarmente interessante sono anche gli acuti di ottima letteratura di alcuni scrittori.
Personalmente ho trovato affascinante l'excursus storico sul proto transessualismo nella Storia, scritto da Alex Barbieri. Qualcosa si era già letto in merito ma mai in modo così preciso ed esaustivo. La dimostrazione che "il terzo genere" è sempre esistito in culture fra loro diverse, dimostra quanto sia falsa la comune opinione legata al transgender come di un fenomeno moderno. Di moderno, nella realtà "due spiriti" da cui provengono le persone transgender, vi sono solo tecniche mediche e chirurgiche che consentono un equilibrio anche fisico fra identità di genere e sesso.
Lo stesso Alex regala al libro un secondo capitolo autobiografico dedicato a quelle persone che non si sentono identificate né con il sex maschile, né con quello femminile in forma chiara e netta. Delinea contorni di una identità fluida o di una "non identità sessuata in modo bipolare (maschio o femmina)" della persona umana. Sebbene la narrazione sia autobiografica, risulta stimolante e induce riflessioni, non solo per le persone trans, ma per chiunque si interroghi sul concetto di identità della persona.
Davide Tolu, sempre più fine narratore, racconta in parte di sé e del suo vissuto all'interno della comunità transgender italiana (è stato il fondatore del primo Coordinamento dei trans da femmina a uomo). Inoltre regala - con la mia modesta collaborazione . un arricchimento informativo sulle legislazioni internazionali che regolano il cosiddetto "cambio di sesso".
Marco Romelli, con una serie di flash che stanno fra l'autobiografia ed il racconto, esprime con un linguaggio asciutto e diretto davvero intrigante i disagi e le speranze di molti adolescenti o ragazzi giovani, da un osservatorio particolare: quello di un trans da Femmina a Maschio gay, ma anche quelle di molti altri ragazzi con le loro inquietudini legate all'insofferenza verso ogni forma di potere che alla fine coercizza sempre la libertà individuale. Le sue pagine catturano l'attenzione così come anche le varie testimonianze di padri, madri ed un paio di compagni di vita, di persone trans. Le paure dei genitori di fronte ad uno sconvolgimento dell'identità, dell'aspetto fisico dei loro figli, la consapevolezza dei compagni di vita di cosa significhi "stare con una trans" e i rischi di discriminazione che comporta anche il solo avvicinarsi a noi. Del mio racconto non dico altro se non che è una denuncia irriverente ed ironica sull'atteggiamento della Chiesa Cattolica verso la transessualità, visualizzata in un ipotetico ed onirico incontro fra me e Benedetto XVI. A Mia Battaglia il compito di "tirare le fila" di questo libromix, con considerazioni sia autobiografiche, sia in merito al contenuto. Mia infati è l'unica autrice ad evere scritto il pezzo dopo aver letto tutto il resto del libro.
L'opera peraltro contiene anche, casualmente e purtroppo, una rarità. Un intervista al dott. Cattabeni, a poco tempo dalla sua tragica scomparsa durante un'escursione in montagna.
Il nome di Cattabeni, endocrinologo di specializzazione, è praticamente conosciuto dal quasi 100% delle persone trans italiane. Il suo approccio alla nostra condizione è stato (e finora continua ad essere) unico, rispetto a tutti gli altri suoi colleghi. Le sue scelte, spesso agli antipodi con il resto della comunità scientifica e quindi foriere di discussioni e polemiche, hanno fornito un approccio unico in Italia, non tanto alla condizione, quanto alle persone/clienti/pazienti che a lui si rivolgevano. Il suo fiuto e soprattutto l'autodeterminazione della persona, erano al centro delle sue modalità di cura.
Rarissimo trovare suoi interventi scritti perché preferiva seguire la clinica ed il rapporto con i "pazienti", questo libro ha l'onore di raccogliere le sue ultime parole pubbliche.
Nel libro ci sono molte altre cose, molte testimonianze di "coming out", di "discriminazioni subite", di biografie familiari.. Il tutto bilanciato fra momenti di intensa emozione, ma anche ricchi di quella sana autoironia di cui - ho avuto modo di apprezzare - sono spesso ricche le persone transgender più illuminate e sensibili (di sé ma anche degli altri).
Infine un libro che raccogllie quasi tutto il meglio della produzione culturale transgender italiana.
Per concludere: un libro per tutti e per - se non tutti . moltissimi gusti. Perché per ogni tipologia di lettore, il libro offre pagine di riflessione raramente riscontrabili altrove, almeno nel panorama nazionale,
Poco meno di 20 euro che sicuramente non saranno spesi male.
Per chi volesse saperne di più ripeto il link al sito ufficiale (con blog) del libro: http://www.transcritti.it
Mirella Izzo




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