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domenica 12 giugno 2011

EUROPRIDE 2011. E LE PERSONE TRANS?

EUROPRIDE 2011
E LE PERSONE TRANS? 

Guardo le vicende LGBT da "esterna" da ormai molti mesi perché se la mia condizione individuale è transgender, il mio cuore, il mio pensiero, la mia sensibilità è pangender e non trans. Detto questo non dimentico 10 anni di militanza nel movimento Trans italiano nè posso né voglio sfuggire ANCHE dalle tematiche trans, visto che fanno parte della mia vita, della mia biografia. Non ero a Roma e ho seguito l'Europride dalle 19 in poi su RaiNews 24, unico canale ad avere il permesso di trasmettere integralmente Pride e Lady Gaga in diretta. Sono rimasta molto interdetta nel vedere un "successo" che mi emozionava e, contemporaneamente, l'assenza totale della rappresentanza "Trans" nei momenti di maggiore visbilità del Pride. Ai tempi in cui le tv ci intervistavano ma poi non mandavano in onda gran ché (le dirette erano un sogno), ricordo le lotte positive per il microfono tra me e la compianta Marcella (Di Folco) per parlare delle NOSTRE ISTANZE che solo secondariamente sono l'aggravante per i reati di transfobia e, tanto più, per il riconoscimento delle coppie gay.
Un po' perché chi tra di noi si opera e ottiene i documenti, almeno civilmente può sposarsi, un po' perché NOI TRANSGENDER abbiamo ALMENO un PAIO di istanze troppo prevalenti per importanza (quasi di sopravvivenza):
* Una legge per il cambio anagrafico per tutte le persone trans, a prescindere da "passabilità" o da interventi chirurgici di sorta in funzione della dignità, di una vita riconosciuta (se non ti riconoscono l'identità diventa difficile anche farsi riconoscere la vita) ma soprattutto per un motivo d'ordine fondamentale e cioè
* L'accesso al lavoro. Per NOI transgender (ricordo che io uso il termine transgender sia per operate sia per non operate, sia per riattribuite anagraficamente sia per chi non lo è) le discriminazioni sul lavoro non sono l'eccezione che finisce sui giornali, ma la norma. Non veniamo assunte PERCHE' transgender, PERCHE' la nostra condizione non è facilmente nascondibile, (a volte anche per chi ha documenti a posto ma un sistema osseo rivelatore della transizione) per chi non vuole barattare "carne per carta" con uno Stato e non intende (talvolta non può per una vasta serie di patologie) operarsi ai genitali.


Ebbene l'Europride ha totalmente ignorato, nelle sue interviste mediatiche, nelle situazioni più importanti, le istanze trans. Si è preferito appiattirsi su un obbiettivo minore come la legge contro l'omofobia (talvolta è stata citata anche la transfobia) solo perché c'è un progetto di legge in corso e, secondariamente, persino le questioni del matrimonio a prescindere dagli orientamenti sessuali.
Dove erano le rappresentatività transgender capaci di farsi spazio e rubare qualche microfono per dire queste cose? Luxuria è l'unica che è stata intervistata su RaiNews ma - mi spiace dirlo - lei ha rivendicato i diritti delle e dei trans solo quando era "onorevole" e aveva una "suggeritrice" sempre disponibile per lei, anche quando era in aula e si avvicinava un voto. Ieri Luxuria non ha detto una parola per le più importanti istanze TRANS.
Vero che è stata intervistata nel casino di un Europride, vero che non ho tutta la rassegna stampa a disposizione, ma una trans può dimenticarsi una scarpa appaiata ma non le questioni "lavoro" e "identità" quando si è intervistate in diretta su una tv! Non una rappresentante trans, seppur fuori dall'associazionismo.


Rimpiango i tempi in cui la "battitrice libera" intervistata dai media era Helena Velena. Nessuno ha avuto la forza di imporsi. Quella forza che non mancava alla morta Di Folco e all'inabile Izzo.
Quella forza indispensabile per far passare le istanze T* e magari anche I* in qualsiasi manifestazione organizzata da un movimento GL (si GL perché le ass.ni trans forse un paio di volte hanno avuto la forza di organizzare i Pride e dare spazio anche alle questioni T e I in un caso) storicamente amnesico rispetto alle istanze T. La parola LGBT è stata pronunciata solo da Lady Gaga... Il pride è tornato Gay (e comunque LGBT, togliendosi dalle palle specialmente le persone Intersessuali)...
Dove è la rappresentatività trans? Una rappresentatività che non sia appiattita sulle ass.ni G e L e che sopravvive solo grazie alle elemosine che volentieri le ass.ni G e L ci fanno da sempre pur di poter mantenere, in Italia come in tutto il mondo, un senso alla T di LGBT.
Soprattutto però è agli organizzatori che mi rivolgo: al Mieli e all'attuale Arcigay. Il Roma Pride dell'anno scorso non era così dimentico delle persone T*. Quando però l'unica cosa che si guarda è il "successo numerico" (per non voler essere malefiche e parlare di business) le ed i TRANS servono a poco. O meglio servono a poco le organizzazioni trans. Sono sufficienti le trans seminude o le Drag che fanno tanto colore e attirano i media 100 volte di più di quanto facevano gli striscioni di Crisalide A.T. e MIT (un po' più il MIT per unamaggiore concessione alla spettacolarizzazione del Pride). Non che sia importante questo. Importante invece è la totale dissolvenza dei diritti delle persone TRANS.
Non è un caso che i Pride con maggior "peso" trans, Genova e Roma dell'anno scorso, hanno dovuto vedere l'abbandono dall'organizzazione da parte di Crisalide a Genova e a Roma, gli organizzatori di un Pride veramente LGBTQI che appartenevano ad Arcigay, sono stati tutti espulsi.
SORPRENDENDE LADY GAGA (ed anche Praitano)
Grande Lady Gaga. Premetto che non sono una sua fan. Conosco qualche tormentone delle sue canzoni più famose ma la sua musica non appartiene ai miei generi di musica preferita. Non che mi faccia schifo. Semplicemente non mi è mai interessata come artista (e tantomeno come "fenomeno").
Una premessa fondamentale per far solo capire che non sono influenzata dalla sua fama. Grande Lady Gaga, ripeto.
Grande perché, al contrario delle leadership LG italiane, ha capito che per un Pride è importante parlare e non urlare slogan, rivolgersi direttamente agli interlocutori e non "a nessuno" o solo ai "nemici politici" del momento (non a caso è stata un po' fischiata quando ha ringraziato Alemanno).
Perché ha capito - la regina del trasformismo, capace, secondo Luxuria, di far morire d'invidia le Drag Queen (a meno che non fosse volutamente ironica) - che ad un Pride è meglio presentarsi sobriamente. Non che fosse proprio invisibile ma ha indossato un abito significativo (di Versace, notoriamente omosessuale) e a metà show si è pure liberata delle parti più evidenti dell'abito, restando con un lungo vestito nero ed ha sia parlato seduta ed ha cantato con il solo pianoforte d'accompagnamento (suonato da lei che non è particolarmente brava, quindi poco "coperta" dagli strumenti).
Una voce davvero meravigliosa. Sinceramente facesse un album acustico, potrei cambiare opinione musicale su di lei e comunque ho capito che è una vera artista, una vera CANTANTE (oltre che autrice). Ma questo è altro argomento. Il discorso di Lady Gaga ha disatteso ogni aspettativa (non la mia però... io ci speravo almeno contando sull'intelligenza mediatica della Lady)...
Non sarà memorabile come quello di M.L.King ma le sue parole sono semplici e chiare. Un discorso quasi più "pangender" che LGBT. Pacato ma soprattutto con un messaggio semplice ma giusto: "siamo tutti uguali" (aggiungo io "nelle differenze"). ha detto "io come donna o uomo... ma che importa poi..." con l'unico riferimento della serata alle questioni di Genere della serata (almeno quella trasmessa.. Non escludo che alla fine, quando tutti se ne vanno, abbiano dato la parola a qualche trans).
Stupefacente per la sua determinazione e scelta voluta di non distrarre con strumenti o abiti, dalle cose che voleva dire, parlando lentamente per aiutare la comprensione anche di noi italiani che l'inglese lo mastichiamo poco e male. Quando poi ho sentito la Praitano (Mario Mieli) ringraziare Lady Gaga perché le sue parole corrispondono con il programma dell'Europride, ho strabuzzato gli occhi (tra qualche anno chissà mi sarei pisciata addosso) Nulla della storia delle Associazioni che hanno organizzato l'Europride è affine alle parole di Lady Gaga.
Ok si è d'accordo sui diritti civili (ci mancherebbe altro) ma per stile, politica e messaggio, l'evidenza era la differenza tra lei e la storia di quella parte di Movimento LGBT organizzatore dell'Europride. Lei ha ringraziato Alemanno per avere lasciato svolgere la manifestazione (memore, lei, che in paesi molto vicini geograficamente all'Italia, una cosa del genere non sarebbe stata neppure immaginabile), il Mieli (in buona compagnia... penso all'ArciLesbica e la radiazione della presidente del circolo romano) lanciò una vera e propria scomunica alle associazioni che chiesero un incontro con il Sindaco di Roma appena eletto (per capire le sue intenzioni per avanzare istanze, come è normale). Lady Gaga non sa (ed è meglio così) che in Italia l'ideologia arriva al punto che con "Alemanno non si parla perché è fascista" anche se è il sindaco che governerà la città e quindi anche le persone LGTQI residenti a Roma. Per carità...pura ipocrisia.
Quel che dava fastidio era che alcune ass.ni avessero agito senza prima chiedere al Mieli... perché poi eccome se si è rapportato con il sindaco fischiato e per cui alcune associazioni vennero "maledette" per quella richiesta, ovviae normale. Per questo Lady Gaga ha proseguito ignorando i fischi... perché si è rivolta AI GOVERNANTI per cambiare le cose... Si è rivolta a chi può cambiare almeno leggi e influenzare i costumi. E quando lo si fa, ovviamente, non si può fare la lista di chi ringraziare e chi no.
Se in Iran, un successore eventuale dell'attuale governante, togliesse la pena di morte o meglio, depenalizzasse l'omosessualità pur continuando a condannarla religiosamente, se a farlo fosse un Ayatollah... come dovremmo reagire?
Felicitarsi della cosa o no perché proviene da un Ayatollah che comunque è storicamente omofobico?
Lady Gaga, italo americana, è politicamente più avanti della media del "nostro" (anzi vostro) "movimento" LGBT. E dato che lei è una cantante e per quanto ecumenico, il suo discorso non può certo definirsi geniale, la cosa la dice lunga sulla miopia dei "vostri governanti" (governanti del "movimento" o di una sua parte.. ci sono state defezioni all'adesione a questo Europride, in Italia).
L'importante è stato farsi belli con Lady Gaga, tirar su soldi con le feste (legittimo per carità... i costi di un Pride sono enormi, ma ci deve essere qualcosa di più di un appoggio alla leggina Concia). Una domanda. Ma le ed i trans sono content* di questo Europride?
Della visibilità dei loro problemi? Finita l'occasione per divertirsi a sfilare (ognun* come crede), cosa resta in bocca? Non un gusto amarognolo? A me si.
‎... e dimenticavo una cosa importante. Lady Gaga è stata l'unica intervistata a dire e ripetere di essere ARRABBIATA... e di come voler usare la sua rabbia... Niente facce "ebeti" come ho visto negli "esponenti del movimento" come se ci fosse da essere allegri.
Un conto è scegliere politicamente di manterere la parata una festa, un altro è parlare come se davvero fosse una festa...
La rabbia chi la sente?

Mirella Izzo
PS: mi scusoin anticipo se il mio italiano non fosse, in qualche parte, comprensibile o corretto. Diciamo che non dipende dalla mia volontà....