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giovedì 22 gennaio 2009

MESSAGGIO ALLA (TRANS)NAZIONE: ALCUNI CHIARIMENTI

MESSAGGIO ALLA (TRANS)NAZIONE: ALCUNI CHIARIMENTI

Sebbene mi paia alquanto strano che un messaggio letto al massimo da 30 persone (secondo i motori di ricerca) possa determinare alcunché, sembra che il mio precedente "messaggio alla (trans)nazione" abbia creato qualche problema a chi sta lavorando in AzioneTrans per portare avanti alcuni progetti già in itere o in fase di decollo.
Mi corre l'obbligo pertanto di chiarire alcune cose:
  • le considerazioni da me espresse erano e restano di natura personale. Il mio continuare o meno la militanza in AzioneTrans è INNANZITUTTO dovuta a ragioni di salute e, proprio a causa di questo, credo di avere il diritto di metterla a rischio solo in virtù di progetti che ritengo importantissimi e che contemporaneamente mi vedano, in questi progetti, figura indispensabile;
  • Il numero di tesserati in AzioneTrans nel 2008 supera le 30 persone e rappresenta il minimo storico dell'Associazione. A parte gli "anni horribilis" 2006-2007 di cui non ho neppure una contabilità precisa (non ero nel Direttivo), negli anni 2000-2005, AzioneTrans è costantemente cresciuta nel consenso, fino ad avvicinarsi a quota 100 iscritti;
  • Se la "rappresentanza" di AzioneTrans (sotto i cento soci) sembra bassa, invito chiunque a verificare quella di altre associazioni trans. La "famosa" Arcitrans Nazionale non ha mai raggiunto 50 soci negli anni in cui è stata in vita, ad esempio. La rappresentanza delle nostre Associazioni è data più dalle utenze che non da chi si impegna direttamente. Peraltro impegnarsi mentre si vive in una condizione di stigma non è cosa semplice e da tutti. AzioneTrans tiene in vita fino al 29 gennaio un Forum frequentato da 400 persone, molte delle quali transgender. Per il 2009 si prevede altra forma di aggregazione di supporto on line.
  • Iscritti, volontari e utenti non sono la stessa cosa. AzioneTrans ha avuto un calo di iscritti nel 2008 per vicende ormai note (per chi segue l'Associazione) avvenute nel biennio precedente e non imputabili a nessuna persona attualmente impegnata in Associazione. AzioneTrans anche nel 2008 ha servito centinaia e centinaia di utenti transgender attraverso: consulenze telefoniche 24 ore su 24, gruppi di auto aiuto, forum internet, email, incontri personali, sito web, ecc. La contrazione di iscritti è fisiologica dopo una scissione (tra l'altro si parla di un solo anno di contrazione) mentre è vero che vi è una grave carenza di "volontari/e". La causa della riduzione di volontariato è intrinseca ai motivi che hanno portato alla scissione. AzioneTrans ha infatti cacciato (o messo nelle condizioni di andarsene) chiunque facesse "volontariato" con secondi fini personali. Che in Italia vi siano poche persone transgender disponibili ad un volontariato puro, è stata un'amara considerazione che mi ha portata anche a dare la mia disponibilità a "preparare" nuove leve di persone trans che abbiano in cuor loro di aiutare gli altri e non sé stess* innanzitutto (disponibile a mettere in pubblico i CUD o altre dichiarazioni fiscali di tutte le "cariche" trans e verifica della qualità di vita goduta)
  • Nonostante il prosciugamento totale delle casse dell'Associazione, avvenuto a fine 2007, ad inizio 2009 AzioneTrans può contare su circa 4- 500 euro (già "ripuliti" dai debiti accumulati dall'Associazione nei confronti di quei soci/e che hanno anticipato soldi) da investire per le proprie attività;
  • Il tesseramento per il 2009 non sarà curato da me e pertanto non subirà i ritardi del 2008. Semplicemente l'Associazione ha circa un mese di ritardo nell'avviare la campagna 2009 che sarà più semplice (ma non posso anticipare cose che non saranno ovviamente decise solo da me);
  • AzioneTrans e solo AzioneTrans, nella scorsa legislatura ha fornito l'ossatura del pdl Luxuria sulla questione Transgender (un giorno pubblicheremo la bozza del progetto di legge come lo avevamo in mente noi e come comunque è stato raccolto e ovviamente modificato dalla ex on. Luxuria e dal partito in cui militava).
  • AzioneTrans è l'unica Associazione Transgender ad avere portato in Italia il Transgender Day Of Remembrance International in Italia
  • AzioneTrans e non altri, ha importato il termine transfobia, prima omologato alla parola omofobia che invece è altra cosa, pur con simili conseguenze;
  • AzioneTrans, e solo AzioneTrans si batte perché in Italia si utilizzino i protocolli diagnostici di cura internazionali e non quelli italiani che assoggettano le persone transgender a iter umilianti e "infiniti". Non solo si batte ma ha collaborato affinché in Italia due centri pubblici utilizzassero tali protocolli, prima sconosciuti in Italia (sic!)
Potrei continuare a lungo per spiegare che AzioneTrans non è morta ma che Mirella Izzo può continuare a lavorare solo in un contesto più ampio di quello attuale riguardante TUTTE le Ass.ni Trans italiane. Io ho proposto una sfida perché io possa "pensionarmi" e lasciare un'Associazione forte nel massimo numero di persone possibili.
La logica "monarchica" sembra colpire anche chi ci legge: io non sono AzioneTrans, AzioneTrans non è Mirella Izzo (o non solo e comunque non per sempre).
Infine, per parlare di rappresentatività, mi permetto di ricordare che in Italia poche migliaia di iscritti Radicali hanno portato in Italia leggi che regolamentano Divorzio e Aborto. Cosa che un Partito Comunista con MILIONI di iscritti non era riuscito a fare.
Chi non sa discernere qualità da quantità forse non merita neppure di essere preso in considerazione come interlocutore, ma questo è un mio pensiero. Il pensiero di una persona stanca e malata. Non è giusto che tali considerazioni possano essere confuse con il pensiero dell'Associazione tutta. Infatti altre persone in AzioneTrans hanno ancora voglia di raccontare e spiegare e portare a casa quei risultati che il primo gruppo dirigente dell'Associazione non è riuscita a portare.
Insomma voglio chiarire che il mio ritiro è il mio ritiro e non l'annuncio di morte di AzioneTrans che, tanto per aggiungerne una, detiene il portale internet assolutamente più ricco di contenuti in Italia (è anche linkato dal sito del Governo Italiano, o perlomeno lo era nel Governo scorso per una pagina di descrizione di "transessualismo". Oltre SEICENTO pagine piene di notizie, informazioni scientifiche, opinioni, arte (abbiamo prodotto uno spettacolo teatrale e un documentario, terminato nel 2008 ed in via di diffusione), traduzioni di saggistica e di leggi e di sentenze europee sull'argomento e quant'altro.
Abbiamo dovuto aprire un motore di ricerca solo per il nostro sito.
Non si confonda quindi una mia esigenza con le sorti dell'Associazione.
Soprattutto non si confonda un messaggio che tenta di lanciare l'Associazione più in alto, per il suo contrario.
Spero di avere rimediato al danno involontariamente creato a chi lavora nell'Associazione (nella quale sto comunque ancora - ad oggi - lavorando anche io).
Genova 22 gennaio 2009
Mirella Izzo

mercoledì 21 gennaio 2009

MESSAGGIO ALLA (TRANS)NAZIONE

2009: MESSAGGIO ALLA (TRANS)NAZIONE
DI MIRELLA IZZO
SOCIA FONDATRICE DI CRISALIDE E AZIONETRANS
21/01/2009

Dopo 10 anni di militanza fortemente impegnativa con la fondazione di Crisalide, il Manifesto AzioneTrans e la recente "rifondazione" di AzioneTrans, dopo avere lavorato sia sul fronte del counselling, dei gruppi AMA, ma soprattutto delle iniziative politiche volte a migliorare la qualità della vita delle persone "trans", è arrivato il momento, per me, di fare il punto della situazione e di farlo pubblicamente.
Per ragioni di "comunicazione", invertirò la mia abituale modalità di scrivere: prima spiegare le ragioni e, solo dopo, esprimere le decisioni che ne derivano.
E' mia intenzione ritirarmi a vita privata. La ragione fondamentale sta dentro il "combinato disposto" delle mie condizioni di salute poco compatibili con il "servizio", con la "situazione" attuale del "movimento trans" e di AzioneTrans.
Spero che ritirarmi oggi non debba significare la fine dell'unico esperimento "non monarchico" di associazionismo trangender: AzioneTrans. Se così fosse, vuol dire che sono stata anche io "monarca", mio malgrado e, in tal caso, è una motivazione in più per il mio ritiro.
Credo però che sarà questo 2009 l'anno cruciale che dirà se questo esperimento iniziato nel 1999 finirà o potrà continuare.
Non sono più in grado di sostenere lo stress e l'impegno che richiede gestire in quasi solitudine un'intera Associazione, ma non posso escludere che, di fronte ad un "aut aut" (obbligato), altre nuove forze, oggi "dormienti", decidano di attivarsi.

Per il 2009 resterò come punto di riferimento per aiutare (se ve ne saranno) il formarsi di nuove forze alla gestione di un'Associazione come AzioneTrans. Metto già da ora un obbiettivo minimo da raggiungere affinché - io garantisca - l'impegno di "formazione" per il 2009.

70 tessere di persone transgender, entro il 30 giugno 2009 (100 entro fine anno) e almeno 500 euro di donazioni.


Sotto questa soglia, io riterrò che alle persone Transgender e Transessuali, vada bene l'attuale Status Quo, le altre Associazioni Transgender Italiane. Senza rappresentatività, AzioneTrans non ha ragione di esistere (per me) proprio perché è alternativa al modo di intendere l'associazionismo di tutte le altre Ass.ni transgender nazionali e non.
Sotto questa soglia, saranno eventualmente altre persone ad occuparsi della cosa.

Renderò più semplice l'adesione on line (ma dobbiamo sottostare alla legge) di quanto non sia stato fino ad ora, proprio per non dare l'alibi della "pigrizia" a nessun*. Le tessere verranno mandate agli iscritti? Nel 2008 non siamo riuscit* a inviare a tutt* le tessere, ma la stessa tessera non è di per sé indispensabile. Chi non l'ha ricevuta nel 2008, la riceverà per il 2009 a carico dell'Associazione (senza ulteriore esborso). Certamente ci sarà una ricevuta a comprova e certamente sarà la tessera. Ne stamperò personalmente 70. Se non finiranno entro giugno, io avrò raccolto il messaggio chiaro di non essere necessaria e che non è più necessaria AzioneTrans. In ogni caso le tessere arriveranno sicuramente se ci sarà qualcun* dispost* a prendersi questo piccolo onere "d'ufficio".
Ovviamente altre persone potranno portare avanti l'Associazione comunque, se lo vorranno, perché io non voglio diventare l'ennesima "monarca" trans. Certo è che se dovesse accadere che, a seguito del mio pensionamento volontario dall'attivismo organizzato, AzioneTrans non riuscisse a sopravvivere, allora vorrà dire che il "popolo trans" vuole essere suddito e non cittadino. Vuole solo delegare e chiedere aiuti, senza mettere in gioco un millesimo delle proprie energie. Forse basta a chi ci fa uscire lo stipendio dal fare Associazionismo. Per chi lo fa per puro volontariato, no.
Ho parlato di monarchia: due parole di spiegazione ci vogliono. Guardatevi attorno: quante associazioni trans hanno avuto un cambio di presidenza, negli anni? Il MIT? La Fenice di Milano ex Crisalide Milano? Libellula 2001? Altre? Rivelo una cosa che pochi sanno. Quando nacque Arcitrans (presidente Deborah Lambillotte), vi era un articolo dello Statuto che prevedeva che fino al raggiungimento di 1000 (MILLE) soci, non vi sarebbero state elezioni di un nuovo Direttivo. Mille soci, quando nessuna associazione ha mai toccato quota cento!!! Un bel modo per garantirsi la presidenza a vita!
Crisalide ha fatto eccezione, con due anni di presidenza diversa dalla mia, dovuta alla decisione del gruppo fondatore di non ricandidarsi proprio per garantire un cambiamento nella continuità dei valori ideali dell'Associazione. Purtroppo l'esperimento è fallito e dopo quei due anni, AzioneTrans si è ritrovata senza un soldo e "sputtanata". Altro indizio favorevole al fatto che le persone transgender amino la Monarchia, specie se assoluta (così non c'è bisogno di pensare per fare ma solo per criticare) e cerchino le "cariche" solo per visibilità personale.
Forse in condizioni di salute medie, per la mia ostinazione caratteriale, continuerei a cercare di far capire perché le monarchie non vanno bene, ma non ho più le forze e neppure "le armi" a disposizione. Non posso viaggiare per farmi sentire in un Ministero o per partecipare alla trasmissione tv "pincopallo" o per partecipare alle varie Assemblee del movimento.
E devo dire che le mie condizioni di salute sono così peggiorate anche per la mia insistenza a "voler rimanere a cavallo" dell'Associazione. Una tra le mie tante patologie richiede una vita tranquilla, senza stress, a ritmi lenti... Tutt'altro da quel che ho dovuto fare in questi anni, per la maggior parte, tra l'altro, in scontri "interni" per salvaguardare la cristallina trasparenza che era caratteristica prima di Crisalide AzioneTrans. Mi arrendo. Attendo fino a Giugno 2009 per verificare se esiste una nuova generazione che si identifica nello spirito di AzioneTrans. Se non ci sarà, lascerò il compito di trovarla a chi resterà.
Ed il mio impegno nel Comitato Genova Pride resterà fino alla stessa data, con il profilo più basso possibile.
Genova, 21 gennaio 2009

E ora qualche spiegazione per chi voglia approfondire il mio punto di vista che mi spinge al ritirarmi anche al di là delle mie condizioni di salute.
Di seguito le spiegazioni che scrissi tra natale e capodanno e che poi non pubblicai, ma che più esaustivamente spiegano e raccontano.

Il "movimento trans" nel suo insieme, in Italia, non ha ottenuto grandi benefici di legge, anzi nessuno, se non forse un inizio di applicazione diversa di leggi pre esistenti riguardanti le "pari opportunità" in ambito lavorativo. Un obbiettivo raggiunto però solo parzialmente, molto parzialmente. Solo nei grandi Centri Urbani, solo per le professioni meno qualificate, solo nelle tipologie di lavoro con scarso o nullo rapporto con la clientela. Davvero poco.
E' però cambiata, almeno in parte, la percezione generale della nostra realtà ed in questo, Crisalide e AzioneTrans, hanno fatto tanto. Quando dico tanto, intendo un "tanto" relativo, ovviamente. Relativo alle forze che avevamo in campo, anno dopo anno.
Sicuramente abbiamo fatto di più di qualsiasi altra Associazione Trans.
Abbiamo saputo sfruttare al meglio le "finestre mediatiche" che si sono aperte dei casi "Lapo" e "Sircana" e dell'omicidio della povera Manuela Di Cento. Tre casi scandalistici e pietosamente trattati dai media, che siamo stati in grado di ribaltare con comunicati stampa duri che si sono trasformati in interesse da parte dei media e quindi in interviste, articoli sui giornali, spazi nelle radio e nelle tv.
In questi spazi abbiamo tentato di spezzare una lunga serie di pregiudizi che gravavano (e gravano ancora, ma meno di 10 anni fa) su di noi.
Lentamente, una percentuale sempre meno esigua di italiani, si è posta qualche domanda sulla nostra condizione, senza più liquidarla come un fenomeno da baraccone o peggio. Certo, parliamo di una minoranza di italiani, ma in costante seppur lento aumento, e che partiva da una realtà di stigma generalizzato, assoluto e da un'ignoranza diffusa ad ogni livello sociale e culturale.
A questo fenomeno ha poi contribuito l'elezione di Luxuria in Parlamento. Non tanto per il fatto di essere stata eletta (la legge elettorale in vigore non prevedeva né prevede oggi le "preferenze" e l'eleggibilità o meno di una persona dipende in gran parte da "dove" e "come" un partito decide di candidare una persona. Non si spiegherebbe altrimenti come possibile che due anni dopo, con una popolarità enormemente aumentata, Luxuria non sia stata eletta, perché messa in un collegio impossibile), quanto per la sua personale capacità di semplificare la propria condizione "particolare" nella realtà di una persona "come tante altre" e dotata di intellilgenza, sensibilità, aspettative personali, analoghe a quelle di chiunque. Una condizione umana e non un "capriccio" per far parlare di sé.
Anche in questo caso Crisalide si è mossa in prima linea, per aiutare Luxuria - da qualche anno lontana dall'associazionismo - ad aggiornarsi su ogni tema che riguardava l'evoluzione della realtà trans in Italia. Non solo: dopo avere verificato che nessuna associazione trans stava aiutando Luxuria per la stesura di un progetto di legge che riguardasse non solo la transizione, ma anche le pari opportunità, la garanzia dell'assistenza sanitaria ed altro ancora, in prima persona mi sono offerta di stendere una bozza di un possibile progetto di legge "omnicomprensivo" di tutte le problematiche più gravi che colpivano (e colpiscono) le persone transgender ed anche le persone intersessuate.
L'accanimento contro la mia persona da parte del Coordinamento Trans Sylvia Rivera e parzialmente (poi fatto sparire da ogni verbale) contro Luxuria che si era permessa di consultare la mia persona senza prima dirlo alle altre associazioni (che però erano state contattate mesi prima da Luxuria per darle una mano e rimasero silenti), fu il primo ma decisivo colpo alla cosiddetta "unità del movimento" trans.
Non era possibile che un progetto di legge che avrebbe potuto cambiare in meglio la qualità della vita delle persone trans, potesse venire rifiutato, per mere ragioni di invidie personali (e aggiungerei di incapacità "tecnica" a produrre un progetto di legge, seppur in bozza).
Altri eventi sono accaduti successivamente: tradimenti della fiducia da parte di nuove presidenti (ufficialmente mai registratesi come tali) che però hanno dilapidato le pochissime "fortune" dell'Associazione per pranzi e viaggi a Roma che... guarda caso... hanno fatto da preludio all'elezione della stessa in un "plenum" di Partito Politico (non temo denunce: carta, anzi, estratti conto cantano). Senza un soldo ma con la convinzione di essere nel giusto, si organizzò un'Assemblea dei Soci a Milano. Sebbene fosse richiesta la mia presenza, io pensai che, per le mie condizioni di salute, fosse meglio spostare ogni dirigenza a Milano, sede dove peraltro avevamo il maggior numero di soci. Purtroppo, mentre veniva eletto questo Direttivo Nazionale, alcune delle persone candidate per le quali io mi spesi per la loro elezione, a mia insaputa e ad insaputa di un po' tutti, scrivevano su un forum pubblico e aperto e con continui riferimenti al Forum di Crisalide (con 400 iscrizioni) contenuti riguardanti una presunta"superiorità transgender", di stupidità delle transessuali che rifiutavano il concetto di "due spiriti" e si sentivano donne (o uomini). Affermazioni condite con minacce di hackeraggio del sito dell'associazione di cui erano diventati i responsabili. Polemiche che portarono sul quel forum tanta gente che poteva leggere che i principali esponenti di Crisalide propagandavano una sorta di "separatismo transgender" invitando le persone trans ad abbandonare i loro affetti con persone non transgender per stare solo fra "simili", fra "eletti"...
Mi sentii di intervenire, come presidente onoraria. Chiesi alla nuova Presidente di far fare un passo indietro a chi (due persone) era stat* elett* nel Direttivo e si era espost* in tali termini. Semplici dimissioni, senza scandali.
La risposta fu negativa e a seguito di questo fatto, il Direttivo abbandonò Crisalide senza rispettare alcun passaggio Statutario e senza mai più restituire materiale, libri dei verbali di Assemblea e bilanci.
Decidemmo, noi che restavamo fedeli ai principi del Manifesto AzioneTrans (che oltre all'onestà, mai ha propugnato una superiorità delle persone transgender rispetto alle altre, mai ha propagandato il "separatismo trans", ma solo diritto alla pari dignità), rifondammo AzioneTrans (privata dal prefisso Crisalide), ad inizio anno. 2008.
Restammo in pochi. Sebbene avessimo scelto di non denunciare alla Magistratura i vari illeciti di cui avevamo sufficienti indizi, per evitare un trauma ai nostri utenti che mai più avrebbero immaginato che nella nostra Associazione potessero verificarsi fatti di questo genere, le voci corsero e ovviamente, molti titubarono. Chi diceva la verità? Nel dubbio meglio aspettare...
Nel 2008 infatti abbiamo avuto il più basso numero di tessere di sempre (eccetto i primi 3-4 anni) e una "militanza" ridotta all'osso.
Nonostante i miei "guai personali", ho ripreso la presidenza dell'Associazione e - in pochissime persone - abbiamo comunque fatto tutto quanto ci era possibile. Abbiamo puntato soprattutto sulla qualità dei nostri interventi presso le autorità, lottando contro i protocolli ONIG che riducono a zero la dignità della persona transgender per accedere alla terapia di transizione, a favore di protocolli internazionali, usati in tutto il mondo civile.
Ci siamo battuti con poche forze per favorire l'ingresso al lavoro delle persone trans. Pur di dare evidenza a questa priorità (senza soldi non esiste possibilità di una vita dignitosa e indipendente, in questo mondo), abbiamo rifiutato di aderire alla manifrestazione contro la pur scadente legge contro la Prostituzione. Al contrario delle altre Associazioni trans, abbiamo pensato che fosse fortemente confusivo aderire come associazioni trans, ad una manifestazione con l'esclusivo "focus" di garantire la prostituzione. Giusto vi aderissero le associazioni delle prostitute ed altre che lavorano specificatamente in quel campo. Noi non possiamo chiedere contemporaneamente di avere accesso al lavoro e di facilitare la prostituzione.
Sempre al contrario del resto delle Associazioni trans italiane (specie quelle riunite sotto la dicitura "Coordinamento Trans "Sylvia Rivera"), ci siamo pronunciati contro i consultori gestiti direttamente dalle Associazioni e finanziati da Enti Pubblici.
L'interesse della persona trans è di non aspettare anni prima di accedere alla terapia ormonale. L'interesse di un Consultorio finanziato è, potenzialmente, l'opposto. Tanto più una persona resta in trattamento, tanto maggiori saranno i fondi necessari al finanziamento.
Non a caso i Centri gestiti dalle Associazioni, seguono i protocolli Onig che prevedono sei mesi (rinnovabili all'infinito) di psicoterapia (chiamata accompagnamento, ma è un falso perché precede l'inizio della terapia ormonale, quindi non l'accompagna), mentre a Genova, dove ha operato da anni Crisalide, le persone transessuali possono rivolgersi ad un Centro Ospedaliero, gratuitamente (in Day Hospital) e con protocolli internazionali che prevedono l'inizio della terapia dopo una indagine che escluda la presenza di patologie psichiatriche che pregiudichino la capacità di intendere e di volere della persona e verifichino la persistenza del desiderio di transizionare. Un approccio che risparmia molti mesi se non anni di attesa snervante e persino pericolosa. Ci risulta infatti che molte persone che sono state tenute ferme anche per anni, nei consultori MIT e SAIFIP, rispettivamente di Bologna e Roma, hanno poi iniziato ad assumere ormoni in privato e senza controlli.
Far attendere anni una persona con "Disforia di Genere" significa non capire nulla di questa realtà. E' un'urgenza tale (quando si matura di iniziare il percorso) che nessun ostacolo burocratico potrà fermarla. La prova è che prima dell'approvazione della legge 164/82, nonostante la totale illegalità dell'essere transessuali, moltissime persone trans rischiavano il carcere, ma andavano ad operarsi all'estero (la mitica Casablanca).
E' quindi successo che la nostra politica si distaccasse sempre di più dal resto delle Ass.ni Trans, in particolar modo quelle del Coordinamento Trans Sylvia Rivera (MIT, Ireos Trans, Gruppo Luna Torino, per quel che ci risulta).
Non solo si distaccasse ma talvolta si scontrasse. Non potevamo permettere che continuassero ad arrivarci lamentele per gli anni che molte persone trans attendevano presso il consultorio del MIT e contemporaneamente vedere che quell'Associazione si poteva permettere più persone che facevano attivismo "a tempo pieno", come un lavoro. Qualcosa non ci quadrava e non ci quadra.
Mentre nel 2008, attraverso articoli pubblicati e il nostro sito internet, arricchitosi di un Blog e di un altro blog "collaterale" mio personale (dove mi permetto qualche libertà di pensiero in più, dove mi preoccupo meno del "politically correct"), abbiamo visto calare la militanza e le adesioni.
Per questa ragione, e chiedo personalmente scusa, perché è colpa mia, le poche iscrizioni giunte non hanno visto arrivare la tessera di socia/o.
Non ce l'abbiamo fatta a seguire tutto e la parte "burocratica" è stata, forse ovviamente, non so, quella che ha patito maggiormente.
Premesso che chi non ha ricevuto la tessera nel 2008 sarà, se lo vorrà, automaticamente iscritt* per il 2009 senza nulla dovere all'Associazione, è il momento che ogni persona transgender, gay, lesbica, intersessuata, eterosessuale che abbia a cuore i diritti delle persone transgender, transessuali, intersessuate, si pongano una domanda fondamentale.
E la domanda è la conseguenza di una decisione che, personalmente ho già preso, ma che penso potrebbe riguardare tutta l'Associazione.
AzioneTrans è diversa da tutte le altre Associazioni Trans italiane. Ha un approccio alla rivendicazione dei diritti, diversa, talvolta in opposizione e non vorrebbe diventare una monarchia con "presidenze" a vita.
Non vogliamo essere un'associazione ideologica ma "parasindacale" (pur avendo ogni socio diritto alle sue opinioni politiche che potrà esprimere nelle sedi adeguate), siamo contrari ai protocolli di diagnosi Onig perché consentono di tenere le persone in "attesa" anche per anni e siamo favorevoli a quelli internazionali (WPATH). Siamo contrari alla gestione diretta di Consultori per la transizione da parte di Associazioni Trans per tre fondamentali ragioni:

  • evocano potenziali conflitti di interesse;
  • non garantiscono la stessa qualità di cura di un Ente Ospedaliero che può avvalersi delle consulenze di qualsiasi specialità medica, nel caso di complicazioni durante la terapia ormonale sostitutiva);
  • non garantiscono la gratuità del trattamento, possibile invece nelle strutture del Sistema Sanitario Nazionale, attraverso l'uso del Day Hospital.
Molte altre cose ci hanno differenziato dalle altre Associazioni: abbiamo usato strumenti di democrazia interna e di discussione. Prima delle secessioni che hanno comportato il grave danno della non restituzione delle carte, ora disperse, abbiamo sempre presentato e pubblicamente, i bilanci dell'Associazione, abbiamo aperto forum dove anche personalmente ci siamo mess* in discussione fossimo presidenti o quant'altro, esponendoci alle critiche e rispondendone.
Crisalide prima, AzioneTrans ora, insomma, sono su un altro pianeta.

Può piacere o non piacere ma la considerazione fondamentale che oggi faccio è la seguente: qualsiasi "missione" si voglia portare avanti, essa non ha significato se non ha séguito fra la gente, se non è supportata dalle persone per le quali si agisce e si parla.

Tenuto conto l'anno di "transizione" dopo le varie batoste ricevute, oggi non è più tempo di "sopravvivenza". O AzioneTrans ha un significato agli occhi della "nostra gente", o - se non ce l'ha - se ritiene di essere ben rappresentata dal MIT o dal Coordinamento Sylvia Rivera, allora non ha più senso il nostro impegno. O perlomeno il mio.

Per questo motivo personalmente sto predisponendo un sistema per il quale le "tessere" arrivino a destinazione MA sarà il 2009 a dare l'importante risposta alla domanda che mi pongo: ha senso il mio impegno? Il nostro impegno come AzioneTrans? Siamo ritenuti importanti o utili alla causa? I modi per rispondere a questa domanda sono pochi ma facilmente "visualizzabili".

Ritengo di poter affermare che la continuazione del mio impegno, oltre il 2009 e "a dio piacendo, sarà in conseguenza di un'importante verifica.

Se AzioneTrans non sarà in grado di raccogliere almeno 70 adesioni trans e 500 Euro di donazioni (5 euro per 100 persone o 10 per 50, da parte di chi non si iscrive) entro fine giugno 2009, vorrà dire che il mio impegno nell'associazionismo trans è soltanto una mia "fissa" e non corrisponde ad una espressione di rappresentanza di un gruppo di persone. Per esprimersi personalmente non c'è bisogno di un'Associazione (ammesso che avrei ancora voglia di farlo).

Per dirla in slogan:

SI VUOLE CHE IO CONTINUI AD IMPEGNARMI IN AZIONETRANS?
PERCHE' ACCADA E' NECESSARIO CHE AZIONETRANS RAGGIUNGA QUOTA 70 TESSERE (TRANS)
ENTRO FINE GIUGNO 2009.

Se non accadrà mi dimetterò immediatamente e mi ritirerò definitivamente a vita privata e il sogno di AzioneTrans, di Crisalide potrà sopravvivere o meno, ma senza il mio impegno personale.
Perché per quanto mi riguarda, un'Associazione o esprime degli interessi legittimi significativi o non è Associazione, ma solo un "vestito" da indossare per darsi importanza... Importanza di cui - mi si perdoni il bisticcio di parole - non mi importa gran che... sono già abbastanza conosciuta per soddisfare il mio ego.. Insomma non ne ho bisogno e ho anche da pensare al mio privato, che "gode" di un'aspettativa di vita ridotta, rispetto a persone più sane di me.
Genova 01 gennaio 2009