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sabato 29 dicembre 2012

IDEOLOGIE E SAPER FARE

IDEOLOGIE E SAPER FARE

 
saper fare
 
Leggo e sento sempre più sovente parlare dell'ideologia come ad un qualcosa di cattivo, vecchio, che divide. Sono d'accordo con questa affermazione. Il problema è che le parole, se decontestualizzate da un background interiore, significano tutto e il contrario di tutto.
Quindi, sempre più spesso, direi quasi sempre, la gente intende il "no alle ideologie" come un no alle idee, no ad un'etica, un modo di vedere sé e il mondo, sé e il rapporto con gli altri (la società). E se il mio essere d'accordo nel non dover piegare l'essere umano ad una ideologia preconfezionata è totale, altrettanto totale è il mio disgusto per questo tipo di interpretazione di una frase che, di per sè, sembrerebbe di buon senso. Un esempio eclatante, nella politica italiana, di questo modo di intendere il "no all'ideologia" è rappresentato dal "Movimento 5 Stelle"


giovedì 29 novembre 2012

TENETE D'OCCHIO

TENETE D'OCCHIO QUESTO BLOG

PRESTO TUTTE LE INFO, ARTICOLI SPARSI, ECC.

POTREBBERO ESSERE RACCOLTE QUI


Nel frattempo voglio informarvi che è uscito un mio libro dal titolo:

Oltre le Gabbie dei Generi - Il Manifesto Pangender
edito da Edizioni Gruppo Abele Onlus
al costo di 10 euro.

Il libro è disponibile o ordinabile presso tutte le librerie italiane, sicuramente presente o ordinabile presso le librerie Giunti e Feltrinelli.
Disponibile anche on line
(solo su Amazon.it il libro è erroneamente titolato. Per trovarlo, nel motore di ricerca indicare o "manifesto pangender" o mio nome e cognome)
In sconto su molte librerie. Posto il link di Ibs.it come esempio:
http://www.ibs.it/code/9788865790403/izzo-mirella/oltre-le-gabbie-dei.html

domenica 5 febbraio 2012

IO TRANSGENDER?

IO TRANSGENDER?
(contiene la poesia "Valium II (L'invidia)"

 
Oggi ho guardato un paio di trasmissioni americane sui bambini transgender e le loro famiglie. In tutti i casi questi bambini manifestavano la loro convinzione di essere bambine (o viceversa) a 4 anni, persino 3 e comportamenti tipicamente femminili già a 2 anni. In tutti i casi esprimevano un forte fastidio di avere il pene (o di avere la vagina per gli FtM). La loro consapevolezza, in tutti i casi esaminati, era ferrea al punto di confessare alla loro madre che «io non sono un ragazzo, ma una ragazza e prego Dio che domani mi faccia svegliare ragazza» (il viceversa per i casi di FtM d'ora in poi si consideri implicito). 
Ascoltare e vedere mi ha obbligata a pensare a me e alla mia infanzia, dopo tanto tempo che non lo facevo (cioè a 39 anni mentre mi sottoponevo a psicoterapia per avere la diagnosi di "Disturbo dell'Identità di Genere", per iniziare la mia terapia ormonale).
I ricordi dei miei 3 o 4 anni sono sepolti forse per sempre tranne qualche flash che emerge e che non so datare esattamente nel tempo, ma che sento antichi, i più antichi ricordi.