Pesa farlo. Pesa parlare di un evento che commemora nostre "sorelle e fratelli", ammazzati per transfobia, in termini polemici. Sembra un'offesa alla loro memoria. Ma tacere, per me, lo sarebbe di più.
Sì, perché in Italia tutto deve essere piegato alla politica ideologica: anche i morti.
Il Transgender Day of Remembrance International, è un evento, nato in america, che si è gradualmente sviluppato in tutto il mondo. In Italia fui io a portarlo nel 2002. Ero presidente di Crisalide ma questa iniziativa fu sempre aperta per ogni associazione. Noi ci lavoravamo volentieri e volentieri offrivamo questo servizio a chiunque lo chiedesse e il Coordinamento per il TDOR era paritario fra chiunque "ci stava". Vi fu un'adesione sempre crescente negli anni seguenti, sia in Italia, sia nel mondo. Molte Associazioni LGBT hanno organizzato eventi, veglie, candle light per questa data, utilizzando, anche l'ultimo giorno, i dati forniti da noi e a disposizione di chiunque. "Belli pronti" ed in Italiano.
Tutto il lavoro preparatorio svolto ogni anno (dai dati raccolti degli omicidi italiani segnalati al resto del mondo a quelli del resto del mondo segnalati anche agli italiani, in italiano), in tutti questi anni, è gravato personalmente sulle mie spalle.
Nonostante ripetuti inviti alla collaborazione, inviati alle altre Associazioni Trans italiane, nessuno si è mai iscritto alla mailing list internazionale "remembering", che raccoglie il coordinamento mondiale di chiunque voglia celebrare questa pur triste ricorrenza. Quindi da sempre ho segnalato gli eventi organizzati da chiunque ed in ogni città; da sempre ho preparato per tutte le Associazioni i files tradotti in Italiano con brevi biografie delle vittime di tutto il mondo indispensabile strumento per effettuare un decente candle light; da sempre, il sito di Crisalide ospitava pagine e pagine dedicate al TDOR copiabili e mirrorabili ovunque. Da sempre, infine, un comunicato stampa firmato coordinamento italiano TDOR International, veniva da me inviato per conto di tutte le Associazioni aderenti, con un testo condiviso, con il nome in evidenza di ogni ente, associazione organizzante.
Da sempre inoltre, mi preoccupavo che tutto il mondo sapesse che in Italia si effettuavano tot eventi, attraverso il sito che raccoglie i dati di tutto il mondo.
Nel 2006, l'unico anno in cui il Gruppo Luna Transessuali di Torino, volle avocare su di sé il TDOR International, perchè quell'anno cadeva a Torino il Pride Nazionale, accadde ciò che pochi intimi sanno, ma che suona incredibile. Avevo dato al responsabile del Gruppo Luna, tutti gli elementi per lavorare sul TDOR 2006, fin dall'anno prima. Neppure seguivo più la lista internazionale "Remembering", perché avevo dato ogni indicazione ad iscriversi al responsabile del Gruppo in questione. Il 19 mattina (se non erro era mattina) ricevo una telefonata concitata da chi avevo istruito: "non ci sono i dati delle vittime italiane sul sito del TDOR!!" mi sento dire. Strabilio ma mi metto al lavoro e anche utilizzando i canali preferenziali di chi da anni lavorava fianco a fianco con l'allora responsabile del sito mondiale (Gwen Smith), riuscii a far pubblicare ogni cosa in tempo.
Bastasse. L'anno precedente, tra tutte le ass.ni che facevano un TDOR italiano avevo aperto una lista proprio per coordinare alla pari e decidere insieme il Comunicato Stampa. In esso vi erano elencati TUTTI i TDOR Italiani, con evidenziate le città e le Ass.ni organizzatrici. Il documento riportava le firme di tutte le Associazioni.
L'ineffabile Porpora Marcasciano (vicepresidente del MIT) pensò fosse cosa buona - da una parte dare l'ok al comunicato stampa nazionale - e dall'altra farne uno solo per il MIT, inviandolo IL GIORNO PRIMA di quello stabilito insieme per il TDOR Nazionale.
Chi capisce anche una "sticchia" (come direbbe Totò) di "comunicazione", sa che quel comunicato di Bologna, bruciò quello nazionale. Su molti giornali venne riportato solo l'evento di Bologna.
Protestai con Porpora per questo comportamento. La risposta fu secca: "tu non sei la padrona del TDOR e io ho solo pubblicizzato Bologna, come MIT!". Peccato che si era d'accordo che prima partisse il nazionale e poi ognuno lanciasse le proprie iniziative locali. Peccato che si sapeva la data e l'ora dell'invio del Comunicato di tutti. Peccato che era difficile già allora non leggere malafede in quell'atteggiamento. Allora era anche però possibile credere alla buona fede (poi sono successi tanti altri fatti che - sotto gli occhi di tutti - forse hanno fatto capire meglio i concetti di democrazia del "personaggio", come al Bologna Pride... Insomma è democratico tutto quanto è esproprio (di eventi, di palchi ecc.).
Da allora la signora suddetta iniziò una battaglia personale contro di me ed anche contro l'Ass.ne che ho rappresentato ad anni alterni, con azioni che esulano dal topic di oggi. Certo da allora, dopo tanti anni di collaborazione e positiva competizione tra MIT (quello di Marcella Di Folco) e Crisalide, i rapporti erano cambiati, mentre tante altre cose stavano cambiando.
La storia si ripete ma con un sapore sempre nuovo e - in certi casi - sempre più amaro, quando le ire funeste personali prevalgono su ogni cosa, anche sui morti. Inoltre la "coorte" del Coordinamento Trans" si è arricchito di personaggi che in Crisalide sono stati prima tristemente noti per gestioni disastrose...
Entro nel merito.
Molti avranno ricevuto nei giorni precedenti il 20 novembre, una comunicazione relativa ad eventi TDOR International in Italia e nelle città di Milano, Bologna, Torino, Roma e Viareggio (potrei dimenticar qualcosa o ricordare male). Tutti eventi organizzati dal "Coordinamento delle Associazioni Transgender Italiane Sylvia Rivera". Trascuro per un attimo la scelta di un nome che - mancando AzioneTrans, tra gli aderenti a questo Coordinamento, mancando la Fenice di Milano, l'AIT di Firenze (almeno così risulta dal sito dello stesso Coordinamento), mancando altre ass.ni GLBT che si occupano anche di tematiche trans - risulta decisamente pomposo e fuorviante. Il punto è che il fantomatico Coordinamento Trans taliano, ha pensato bene di lavorare in totale slinkaggio (disarticolazione) con il resto del mondo, in questo 2008, pur di evitare contatti con il virus AzioneTrans (ci sono arrivate anche minacce da chi potremmo denunciare con buone probabilità di vincere....). Incredibile? Vero. Parola mia, ma anche documenti che, se del caso, saranno mostrati a chi di dovere.
Se andate sul sito che viene letto in tutto il mondo, il Transgenderdor.org, troverete centinaia di eventi in tutto il mondo e solo due in Italia. Uno a Genova e l'altro a Padova. Guarda caso due eventi non pubblicizzati dal "coordinamento italiano".
Comprendo che la logica dell'esproprio proletario sia alla radice di tale coordinamento trans italiano, politicizzato e schierato, ma un evento mondiale è tale solo se coordinato. Altrimenti è solo un po' di pubblicità per farsi belli agli occhi degli sprovveduti in Italia, ma nessuno al mondo saprà nulla.
Eppure per segnalare i TDOR è sufficiente iscriversi ad una mailing list. Neanche: basta inviare una email al sito americano. Non c'è bisogno di passare attraverso la tanto odiata (dal coordinamento trans) AzioneTrans...
Certo c'è da lavorare: cercare fra le notizie, quelle brutte, per tutto l'anno. Tradurle e comunicarle in USA dove c'è il sito centrale (si agli amerikani!!). Raccogliere i dati che vengono via via raccolti nel resto del mondo e - prima del TDOR - tradurre la "black list" delle vittime in Italiano e metterla a disposizione di tutti.
Ma anche qui, il lavoro è sfruttamento dell'uomo sull'uomo (vale anche per le trans, si sa) e la logica luddista del coordinamento trans italiano, non ama internet e le macchine: più difficile far sentire la pressione ambientale e psicologica in una videoconferenza che non faccia a faccia, nella sede giusta, con il clima psicologico giusto ecc. ecc.- e poi, dato l'assunto di base riguardo il lavoro come sfruttamento, perché avrebbero mai dovuto lavorare per organizzare un TDOR vero, quando se ne può fare uno AUTARCHICO (certo suona poco di sinistra... le contraddizioni del sistema!!!) con poca fatica e tanta pubblicità?
Peccato che poi... alla vigilia del TDOR... questo fantomatico coordinamento italiano, si rende conto di non avere "la lista dei nomi" delle vittime, tradotta.
Con un coraggio davvero invidiabile, il 19 ottobre 2008, mi arrivano due mail molto gentili, da un paio di persone attigue ma non leader del già citato supergruppo italiano, che chiedono di dar loro questa lista. Costoro chiedono il lavoro fatto da altri e che non viene riconosciuto (ricordo che gli eventi UFFICIALI del TDOR NON sono segnalati dal Coordinamento forse perché organizzati dalla (s)fascista AzioneTrans e da un circolo della potente lobby imperialista gay (Arcigay).
Vero è che neppure noi abbiamo segnalato i loro eventi.. ma c'è un ma. Questi ultimi NON sono stati inviati né ad AzioneTrans, né al Transgenderdor International e solo casualmente sono venuta a conoscenza di questi documenti, forwardatemi da spie "negre e vendute" (come direbbero i fan di Bin Laden)... Peccato perché se l'avessero fatto, io avrei lavorato anche per loro, segnalando io i loro eventi, nonostante tutto.
Ma piuttosto che parlare con il nemico (si ,il nemico è sempre chi ti sta vicino per gli stalinisti di ogni epoca), si svende un evento importante e tragico come il TDOR.
Che tristezza... che ulteriore infinita vergogna italiana. Non basta Berlusconi a farci fare brutte figure. Ci voleva anche, nel suo estremamente piccolo, il "coordinamento trans" a far sembrare l'Italia (peraltro da anni prima della lista tra le vittime, se"pesate" rispetto allapopolazione di ogni paese, nel mondo) l'ultima ruota del carro, con soli due eventi a Genova e Padova. Niente Bologna, niente Milano, niente Torino, niente Roma.
Si dirà "chissenefrega" se - puta caso - in Olanda non sanno che ci sono stati 10 Tdor invece che due in Italia! E l'internazionalismo proletario... pardon.. transgender?
Il Coordinamento trans in due anni di vita non ha fatto una sola cosa utile davvero alle persone trans. Non ha scritto una riga di proposte di legge (noi ed altri ci abbiamo provato), non denuncia, anzi utilizza percorsi diagnostici che violano ogni elementare diritto all'autodeterminazione delle persone trans.... Niente di niente.
O meglio, hanno fatto ogni cosa in virtù di un solo elemento: la visibilità immediata in Italia.
Il TDOR fa figo, ma smascherare dei protocolli che obbligano le persone a stare anni e anni senza una diagnosi, non va bene.. anzi.. se restano immutati, aumentano i finanziamenti ai "consultori" semiprivati, gestiti da queste Associazioni di stampo "comunista", che non disdegnano quei "soldi" che Marx avrebbe voluto aboliti, dopo la rivoluzione proletaria.
Beh.. sia chiaro, le ed i trans non sono scemi e vengono da tutta Italia a Genova perché qui, grazie a Crisalide AzioneTrans ed al suo intervento presso le strutture sanitarie pubbliche, si può andare in un normale Ospedale, in Day Hospital (gratis), dove abbiamo discusso con il Centro medico affinché utilizzassero i protocolli INTERNAZIONALI (again) che - pur contemplando un controllo psichiatrico ad escludere serie patologie che possono mascherare una genuina realtà transgender - non obbligano ad anni di psicoterapia (pagata sia dagli utenti, sia dai finanziamenti pubblici).
Il TDOR fa figo e convince qualche intellettuale gay di sinistra scarsamente informato (presumo in assoluta buona fede ma schierato, quindi tendente alla non obbiettività) a scriverne sui giornali nei termini graditi al "coordinamento trans" sconosciuto in tutto il mondo. Lavorare e scrivere un progetto di legge, fianco a fianco di una ex onorevole transgender, invece era "sfruttamento" e lo si è lasciato volentieri a chi, come me, si lascia amorevolmente sfruttare per una giusta causa (gratis ovviamente.. non ho fatto carriera in quel partito).
Insomma, il malcostume di questo "coordinamento" è roba ormai vecchia e sinistramente parallela alla gemella "Facciamo Breccia". Gli usi e costumi del Consultorio MIT sono ben noti a molte/i transgender italiane/i, la ricerca affannosa di finanziamenti sui quali mai si relaziona pubblicamente, è nota.. ma con questo TDOR - pur non avendo, in fin dei conti, leso nessuno, se non se stesso - il coordinamento trans ha raggiunto il più basso livello etico/morale da quando è nato.
Ad ognuno il suo. Certo è, che se il lavoro è sfruttamento, allora non lo si venga a chiedere a chi si considera il nemico. Al nemico non si chiedono favori. Perchè come minimo, risponde "picche". Così ho fatto con chi, ruffianamente, dopo anni di silenzio, ha chiesto "il favore". Certamente ho dato loro il nome del sito dove c'erano tutti i nomi delle vittime, in inglese, anche quelle italiane (segnalate da me). Ma mi sono permessa di indurli allo sfruttamento, inducendoli a lavorare per fare il loroTDOR autarchico.
Brutto questo pezzo. Non mi ha dato alcun piacere, scriverlo. Ma è davvero la verità ed io ho deciso di non nasconderla più. Del resto, questo modesto blog ha un nome non casuale: "Di Tra(ns)verso" perché sono troppe le cose che non vanno e che pochi sanno. Perché la gente sappia, perché, egoisticamente, io non debba accumulare nausea senza che - chi è meno addentro - possa capire, sentendo un'altra campana. Una campana che il tempo dimostrerà essere quella non "fessa" (da fendere, fenditura, rottura).
Mirella Izzo
Genova, 21 novembre 2008.
PS: per i ritardatari, ricordo che a Genova, per motivi organizzativi, il Candle Light per il TDOR sarà stasera alle 21.30. I dettagli sul sito http://www.azionetrans.it
Stesso link, cambio di nome del Blog e una diversa "mission". Non più i post del mio esplorare la vita, ma uno strumento militante. Story perché ogni cosa racconta la parte più significativa della mia vita e perché la storia di ognuna di noi finisce con la morte e quindi la storia, per ora continua con nuovi post e History perché perché c'è molto di "passato" atto a ricostruire la storia del movimento Transgender del decennio 2000 - 2010, approssimativamente
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1 commento:
Volevo conoscerti; i tuoi temi sono molto attuali,Maurizio
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