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giovedì 2 aprile 2009

ADDIO MOVIMENTO. VADO IN PENSIONE (con buona pace di tanti)

ADDIO "MOVIMENTO", IO VADO IN PENSIONE
(Con buona pace di tanti)


1999-2009
, la data di un epitaffio. 10 anni di vita che accompagnano un sogno, diventato poi speranza, infine realtà. Il sogno "Crisalide" che nacque nelle teste mia, di Matteo M., di Daniele M. a cui, un anno dopo si aggiunse Davide T.
Matteo e Davide, in particolare, che oggi cito solo con le iniziali del cognome per ragioni di privacy, sono i responsabili della nascita in Italia di una visibilità, ancor prima che movimento, dei transgender FtM (da Femminile a Maschile). Il Coordinamento Italiano Trans FtM, seguì di pochi anni Crisalide e ne fu un sogno complementare, aggiuntivo.

Dal 2000 al 2006, Crisalide e Coordinamento FtM hanno prodotto più materiale divulgativo, informativo e culturale di quanto non ne fosse stato prodotto in tutti gli anni precedenti (ed anche concomitanti) da tutto il resto del "movimento trans" italiano.

Dietro il progetto Crisalide c'era un sogno. Un sogno che - nella parte concettuale - è riversato nelle pagine del Manifesto AzioneTrans, ma che era qualcosa di più di un programma politico. Era un modo di intendere il volontariato sociale per le persone "trans".

Non più i ghetti dei "consultori" gestiti dalle Associazioni, ma il Sistema Sanitario Nazionale che tratti al meglio le persone transgender, con i protocolli più sicuri, più adeguati, più rispettosi della persona.

Non più Associazioni Trans che equivalevano a sindacati delle prostitute transgender, ma la voglia di attingere a quel poco o tanto che era riuscito a passare tra le maglie della ghettizzazione, per allargarle sempre di più, affinché la prostituzione potesse diventare davvero una libera scelta e non una nuova versione de "la volpe e l'uva" come appaiono oggi le dichiarazioni delle trans che "scelgono" la prostituzione.

Un modo diverso di stare insieme: non più diffidenza tra MtF e FtM, ma collaborazione, non più separazioni tra chi si opera e chi no, chi guadagna bene e chi no, chi è italiana chi no, ecc. ecc..

Un modo che prima non si era mai visto.

Infatti Crisalide crebbe a vista d'occhio, dopo il primo anno di assestamento... E la "leadership" mia, di Matteo e di Davide, era incontrastata perché chi si avvicinava a noi sentiva la verità del nostro sogno.
Noi però ci eravamo dati un tempo: sapevamo che avremmo vinto solo se l'Associazione sopravviveva a noi, senza perderne lo spirito di trasparenza e idealità. Ma Crisalide stava diventando importante e quindi, come la storia di tutti i tempi insegna, iniziava ad attrarre persone non particolarmente nobili ma a caccia di visibilità... Che i tempi stessero iniziando a cambiare, che l'afflato dei fondatori non fosse stato raccolto da alcuno, se ne resero conto Davide e Matteo.
Nel 2005 già non ci credevano più e nel 2006, "abbandonarono la causa", correndo il rischio di passare la "visione" di Crisalide in altre e nuove mani. A causa del mio aneurisma, anche io feci un passo indietro, ma ci credevo ancora, al contrario di loro. Fu così che venne eletta F.T..

Due anni per me infernali. Tutto quanto era stato per Crisalide "fiore all'occhiello" veniva distrutto in pochi mesi. Nessuna contabilità, nessuna trasparenza sui soldi che ci venivano dai soci. Nessuna iniziativa politica, nessun documento politico (e quei pochi, riscritti in italiano da me). La rabbia prevalse. Una rabbia resa "cieca" dalla mia difficoltà umana e psicologica di accettare un handicap che mi decimava (letteralmente) le forze, che mi condannava ad una sofferenza fisica (dolore) permanente, 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, dal 2004/2005. Vedere distruggere un sogno in pochi mesi, costruiti con anni di vero amore per la causa, e sentire che non avevo più le forze per ridare dignità all'Associazione, era troppo per me. In quel periodo commisi degli errori.

Esagerai non tanto nei contenuti, ma nelle forme. Individuai falsi "bersagli", nel senso che mi sono fatta ingannare dai sorrisi di facciata, dietro cui giaceva la malafede. Individuai in altre persone la "minaccia". Non avevo torto e forse non aveva torto Daniele Bocchetti, a comprendere che mi dovevo davvero fare da parte anche se neppure lui stava capendo chi davvero minacciava l'Associazione. Non io, per quanto "pazza" (momentanea), ma in buona fede.


A lui, a Daniele Bocchetti e, indirettamente a Nicole I., devo delle scuse. A lui gliele ho fatte personalmente già anni fa ed ora pubblicamente le rinnovo, includendo Nicole.

Allora non furono accettate e Crisalide perse un'ottima testa pensante ed una militante appassionata con grandi prospettive.

Per colpa mia sicuramente. In realtà il mio era solo strabismo ed un'esasperazione dovuta all'handicap che solo un paio di anni dopo, con fatica, ho iniziato a imparare a gestire.

Intanto il "buon nome di Crisalide" era stato trattato come uno straccio per cloache. Fummo d'accordo, io, Davide e Matteo. Così non poteva andare avanti e se così volevano andare avanti che lo facessero con un altro nome. Che il sogno "Crisalide", se doveva interrompersi per mancato cambio generazionale, che altri non pisciassero su quel nome che rappresentava il nostro lavoro serio e appassionato per il quale avevamo rinunciato a tantissima parte del nostro tempo libero.

Non era un desiderio - a rigor di legge - legittimo: le associazioni vanno avanti senza sciogliersi se trovano chi continua. Ma politicamente, piuttosto che vedere avanzare "il marcio", ero ancora in grado di sbarrargli la strada, anche se a costo di ridurre Crisalide a poco e nulla... Ma meglio ripartire da zero puliti o "morire" (già... Donchisciotte ... )
.

Poi, all'ultimo "Milano" si offrì a gestire l'Associazione, ma dopo neppure un mese un altro scandalo macchiò il nostro nome che per sei anni era stato tenuto immacolato. Nel nuovo Direttivo persone andavano scrivendo frasi razziste contro le transessuali "primarie", contro uomini e donne "genetici" (nati tali), sia etero, sia gay, sia lesbiche, in nome di una presunta "superiorità razziale transgender".

Una follia che si spinse fino al consigliare a chi si rivolgeva all'Associazione, di lasciare eventuali partner "non trans".

Potevo permettere tale follia a nome di Crisalide? Non ce l'ho fatta. Chiesi, da presidente onoraria, alla neopresidente milanese di far fare un passo indietro a chi aveva scritto pubblicamenti tali aberrazioni ma.... macché... Non avevo capito che non era stato eletto un Direttivo ma una
Regina con la sua corte e nessuno della corte poteva essere sacrificato.

Una Regina che poi ha pubblicato un libro, preso di pacca dai miei scritti (gratuiti) on line e riscritto nella forma ed i riferimenti a me sono stati tutti cambiati in un generico "cfr. Crisalide AzioneTrans", quando era ben noto che in Crisalide, il diritto sui contenuti erano della persona, prima che dell'Associazione!

Insomma, il libro della M.R. a me piace... peccato dovrebbe riportare prima la mia firma e poi la sua! Chissà, ora che ho tempo, magari mi prendo lo sfizio di fare un dossier e mandarlo alla SIAE o altro ente sulla proprietà intellettuale...

Sta di fatto che fu la seconda diaspora in pochi mesi. Fu quella che io ritenevo la fine. Ok, si chiudeva. All'ultimo arrivò Francesca Busdraghi, attuale presidente di AzioneTrans che voleva assolutamente non far morire il patrimonio di questa Associazione. Con lei un altro paio di militanti, volenterose ma troppo indietro con la transizione per potersi esporre, cedetti alla mia voglia di allontanarmi per passare da sognatrice a "Don(na) Chisciotte" e nel 2008 rifondammo in 4 gatti AzioneTrans.

Non più Crisalide, ma solo AzioneTrans.

Tornai ad essere presidente nonostante io sia ufficialmente dichiarata "
inabile per qualsiasi proficuo lavoro" e lo sia davvero. Lavoro è qualcosa che richiede un impegno costante, piccolo o grande, ma costante. E mai come in quel momento AzioneTrans richiedeva un grande impegno quotidiano. Giocai la scommessa a carte scoperte. Scrissi chiaro e tondo alle persone transgender: se AzioneTrans andrà avanti con il mio contributo, non lo deciderò io ma voi. Se arriveranno tante iscrizioni e soprattutto TANTA MILITANZA, ad affiancare le poche mie forze e quelle che diventeranno presto poche, di Francesca (Francesca Eugenia, lei preferisce) a causa di problemi medici, ora per fortuna superati ma che hanno occupato un anno cruciale in cui ero sola senza le forze per farcela.

Nel frattempo succedono una quantità di cose vomitevoli per il mio concetto di etica e morale. Nel movmento trans ma anche nel movimento LGBTQI spezzato in due da un'ala che vorrebbe far tornare indietro il tempo al 1977 (di queste cose ho già scritto).

Le Associazioni Trans, intanto, si riuniscono dentro un "Coordinamento che chiamano "Sylvia Rivera", una grande militante transgender americana, ora morta. Quella che diede il via alla rivolta di Stonewall, quella con cui io, Matteo ed Helena (Velena) passammo una intera notte svegli a parlare. Noi e non costoro che si fregiano del suo nome (e so che Silvia - o Sylvia - si rivolterebbe nella tomba).

Una roba di puro interesse. Consultori finanziati con soldi pubblici che tengono le persone trans all'infinito per gonfiare le spese. Costi superiori a quelli offerti dal Sistema Sanitario Nazionale (ad esempio a Genova, dopo un accordo con il Dipartimento Endocrinologico dell'Università di Genova, dove non si paga neppure il ticket perché le visite sono in Day Hospital). Gente che ci fa uscire di che vivere (e bene) alle spalle delle persone che dovrebbero difendere. In Toscana poi succede persino l'incredibile. Un'Associazione nasce dopo il consultorio voluto da una super ingenua "Regione Toscana" per gestirlo. Manco a dirlo, là ci si butta chi azzerò i conti di Crisalide in soli sei mesi (noi ci autofinanziavamo con le tessere e basta e il 5 per mille e basta).

Paura di denunce a dire ste cose? Ma no... io ho le carte che cantano (tipo i resoconti del conto corrente e le spese prevalentemente in ristoranti e treni per Roma) e chi mi dovesse denunciare rischierebbe di fare la fine di quei naziskin che anni fa, proprio a Genova, partirono per una spedizione punitiva contro le ragazze nigeriane che lavoravano in strada e finirono tutti al pronto soccorso (conosco bene le ragazze nigeriane, sono fantastiche ma hanno delle mani belle pesanti :D).

Anzi lancio una sfida alle neo dirigenti delle altre Ass.ni Trans: pubblichiamo tutte (e tutti) le nostre dichiarazioni dei redditi e paragoniamole allo stile di vita che conduciamo.... Io ci sto a mettere il mio CUD (non ho altro).

Si arriva a fine 2008 e nasce il progetto "Pride Nazionale a Genova". Sempre più "Don(na) Chisciotte" accetto di metterci nome, faccia, lavoro, documenti.. insomma tutto meno che il culo.... Anzi no, a dire il vero ci metto anche un po' di culo perché sappiamo tutti che il GenovaPride nasce con un vizio di forma piuttosto grave. Il mio culo l'ho messo quando ho accettato di far epurare un documento ufficiale del GenovaPride (scritto da me) della parte in cui si chiedeva pubblicamente scusa per quell'errore. Forse l'essere "PROUD" è stato frainteso...?

Pensavo che comunque, a parte quella falsa partenza, Genova poteva offrire un'ottima uscita dalla crisi del movimento.

Certo dovevano cambiare alcune cose. Una su tutte: se si fa un documento con delle rivendicazioni, ebbene, accanto ad esse, ci si deve scrivere come reagiremmo, di fronte ad un rifiuto alle nostre istanze tutte. C'era da studiarci un po' perché non siamo lavoratori di un'Azienda che possono fare sciopero... ma esistevano spazi per "scioperi" d'altro genere, che potevano fare male allo Stato (e allo sputtanamento dell'Italia in ambito UE), se messi in atto da una o due milionate di persone...

Peraltro la gente gay e lesbica, oggi è stufa dei Pride "parata" e vuole agire.... Forse solo ora è arrivato il momento che una forma di protesta raccoglierebbe consenso, se messa in atto in modo giusto, coinvolgendo la gente e non per "farsi belli".

Ma vallo a fare capire alla dirigenza LGBT italiana (giuro che ci ho provato cento volte, a parole e per iscritto, anche se privatamente).

Infatti la mia proposta non passa. Passa solo un acronimo più lungo di LGBT. Una Q ed una I che probabilmente non troveranno adeguata attenzione nelle iniziative concrete del Pride (anche se io spero di cuore di no). Non ho forze per le lotte interne. Mi dimetto: io socia fondatrice del Comitato GenovaPride mi tolgo da ogni responsabilità nel GenovaPride...

Non ho avuto neppure la presentazione (tra gli eventi del GenovaPride) del mio libro "Translesbismo: istruzioni per l'uso" che sta per uscire, finalmente, in edizione italiana e finale (insomma sarà acquistabile anche nelle nostre librerie, magari ordinandolo, con il codice ISBN italiano) e quella nausea che non capivo cosa fosse, che aveva preso a Davide e Matteo, me la sono ritrovata addosso, con gli interessi di quasi tre anni di inutile militanza. Tutto quel che è stato fatto di importante da Crisalide, è accaduto prima del 2006. Dopo ci sono stati scandali e poi alla fine una sopravvivenza da testimonianza.


Per queste e tante altre ragioni che mi porterebbero a scrivere un libro e non un "post",
ho deciso di lasciare ogni impegno in ambito politico, in particolar modo in ambito LGBT (Il QI sparirà subito dopo il GenovaPride).

Ho pensato di tirare avanti ancora con Crisalide, associazione mai chiusa, in ambito solo genovese, ma non ho voglia di far finta di spacciare una persona per un'Associazione.

Voglio chiudere pulita, chiedendo scusa a chi dovevo chiedere scusa, spiegando in breve i perché della mia scelta.

Francesca Eugenia Busdraghi, a Roma, porta avanti AzioneTrans. La sua nuova AzioneTrans. Spero con risultati migliori di quelli ottenuti da me. Non so come andrà avanti ma le auguro ogni bene.
Un'altra cosa.. e ..... e sì... 'sta cosa ora la posso/devo proprio dire alle persone transgender italiane: bene, ora avete le Associazioni che meritate.... le "dirigenze" che meritate. Statevene anni a convincere le psicoterapeute del MIT che siete trans.. così si spenderanno un sacco di quattrini (metà vostri, metà della Regione) e voi non transizionate per anni.... alla faccia dei protocolli internazionali sulla diagnosi e cura della condizione trans, che dichiarano come opzionale la psicoterapia negli adulti e non obbligatoria e... a vita (o quasi).

Noi ci abbiamo provato a ribellarci ma eravamo i soliti generali senza esercito....


Del resto ogni movimento di liberazione, si è liberato quando si è messo in gioco, non quando si è affidato a madrine e/o padrini che "pensano loro a tutto".

Io lascio i miei tantissimi scritti on line e i miei libri che spero di riuscire a continuare a scrivere.

Per il resto, su di me, non si conti più (cambierò anche il telefono, presto, che ancora squilla a ripetizione nonostante io dica che mi sono ritirata e dò altri numeri di altre associazioni e poi mi richiamano il giorno dopo perché non sono state considerate o sono state trattate con poca umanità).


Ogni gruppo, ogni movimento storico ha avuto quel che si meritava, scegliendosi i suoi leader.

Del resto di Giordano Bruno ce ne sono tanti e hanno quasi sempre perso, mentre i papi e le papesse, magari con le mani sporche di sangue, hanno quasi sempre vinto.

Questo accadrà finche la gente si fa gregge (pecora) e chi ha ideali si fa idealista, dimenticando troppo la realtà.

In fin dei conti il Comunismo che aveva di sbagliato? Una società che prevede che "ognuno dà secondo le proprie capacità e ognuno prende secondo i propri bisogni" è quasi evangelica.
Peccato che non teneva conto dell'avidità umana tra i nemici esterni del comunismo ma ancora di più tra quelli interni, che hanno trasformato un sogno in un incubo. In piccolo, molto in piccolo, è quel che è accaduto a Crisalide che resterà comunque sempre nel mio cuore per le centinaia di persone che ha aiutato a rendere la transizione un po' meno dura di quel che è.
Amen
Mirella Izzo

Genova 2 Aprile 2009

P.S.: ma che farò ora delle mie giornate, senza gli impegni del "movimento"? Innanzitutto i "casi miei" e pubblicamente continuerò a scrivere (qui o sui libri o su mirellaizzo.it o altrove) e farò del sito di Crisalide, delle sue 1000 pagine, un'enciclopedia aggiornata al 2008.
Chissà, magari ne regalo i contenuti a Wikipedia.it...


2 commenti:

Mirella Izzo ha detto...

I commenti a questo post sono tutti stati scritti sulle mie note di Facebook. A sto punto forse, per chi è in FB, vale la pena lasciare il link per leggere i commenti ed eventualmente aggiungerne.
Questo il link della nota corrispondente a questo post:
http://www.facebook.com/profile.php?id=1417232911&v=app_2347471856&viewas=1417232911#/note.php?note_id=62308279292

Io sento Io sono ha detto...

Ho letto tutto.
E mi dispiace. Mi dispiace per tutto quello che hai passato. Mi dispiace ma so che è vero che ci sono un sacco di distorsioni. Distorsioni che portano persone di una certa categoria a sentirsi superiori ad altre. E in realtà, scusa ma continuo a pensare che queste categorie ce le inventiamo per farci del male. Le persone sono prima di tutto persone. Per come sono e si sentono DENTRO. Il fuori, è solo una scatola. Cambiare la scatola non cambia il contenuto. Ma questo non lo capisce davvero mai nessuno.
Ti abbraccio e ti auguro tanto riposo, soprattutto per te stess*. (Ho la fissa dell'asterisco, non te la prendere)
Scrivi un libro! Scrivilo davvero!
Lo leggerei [davvero] volentieri.

Fenice sul Mare