home

 

martedì 7 aprile 2015

NON PIU' OBBLIGO INTERVENTI CHIRURGICI PER ASSEGNAZIONE GENDER SECONDO CORTE EUROPEA


CORTE EUROPEA VIETA
OBBLIGO A INTERVENTI CHIRURGICI
PER OTTENERE CAMBIO DI "SESSO".

Si contano ormai in una decina gli anni in cui io, attraverso Crisalide AzioneTrans e Crisalide Pangender prima e individualmente poi, mi batto perché la legge 164/82, anche nella sua attuale scrittura, non possa obbligare chi fa istanza del cosiddetto "cambio di sesso" ad interventi chirurgi d'ogni sorta. Sia entrando nel merito dell'articolato della legge che esaursisce nell'art.2 l'iter per la riassegnazione (e non prevede alcun intervento medico-chirurgico) anagrafica di genere e nome e che prevede, nell'art 3, la possibilità - ripeto POSSIBILITA', quando "sia necessario" (e quali possono essere le necessità dello Stato?? Le necessità sono ovviamente di chi fa istanza, a meno di non vivere in uno Stato Etico e non Laico), sia entrando nella logica dei diritti umani che ho sempre riassunto con la frase che uno Stato non possa "chiedere un pezzo di carne in cambio di un pezzo di carta".


Salutiamo con gioia questa Sentenza che si aggiunge ad altre e che incrocia le prime sentenze dei Tribunali Italiani che interpretano, secondo quanto da noi più volte segnalato, la 164/82 nella sua interpretazione più semplice e originale. Di seguito riporto un articolo tratto dal blog  GayBurg  che dice:

La Corte europea dei Diritti Umani ha stabilito che l'obbligo alla sterilizzazione imposta da alcuni stati europei (tra cui l'Italia) ai transessuali per il cambio di sesso anagrafico è una violazione del diritto fondamentale al rispetto dell'integrità fisica della persona.
La sentenza è giunta in merito ad una causa intentata nei confronti della Turchia, sottolineando come le persone transessuali debbano veder garantito il diritto alla realizzazione personale e al rispetto dell'integrità fisica e morale.

Maria Grazia Sangalli, presidente della Rete Lenford, ha commentato: «Siamo contenti che la Corte, presieduta dal giudice italiano Riamondi, abbia deciso all’unanimità un principio fondamentale di ogni società civile. La sentenza della Corte europea dei Diritti Umani dà ragione a quanto abbiamo sempre sostenuto nei tribunali italiani e consentirà finalmente di interpretare la legge 164 del 1982, in materia di rettificazione anagrafica del sesso, in modo corretto, ovvero che lo Stato non può pretendere da una persona transessuale, che non lo voglia, di sottoporsi a intervento chirurgo che comporti la sterilizzazione. Anche la Corte costituzionale italiana è stata chiamata dal Tribunale di Trento a pronunciarsi sulla stessa questione. Riteniamo che la sentenza della Corte europea dei Diritti Umani sarà una pietra miliare anche per il nostro giudice delle leggi».


Fonte: http://gayburg.blogspot.com/2015/03/corte-europea-dei-diritti-umani.html#ixzz3WeifLQtt

Sarà mia cura cercare il numero della Sentenza per una lettura più approfondita

Genova 07/004/2015
Mirella Izzo
(presidente onoraria di Rainbow Pangender e Pansessuale

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno. Ho 52 anni. Siccome io vivo ormai da cinque anni enfemme in privato con il mio compagno, questa normativa potrebbe farmi diventare transgender? Vivo enfemme solo in privato perché faccio un lavoro dipendente che non mi consente di vestirmi come preferirei. Ma se per esempio avessi un esercizio pubblico forse potrei. Grazie, Mara

Mirella Izzo ha detto...

Cara Mara... la normativa non fa diventare chi si traveste in privato una transgender, entrambe condizioni non previste dalla legge. Serve solo a chi vive "en femme" sempre ma non intende operarsi ai genitali, di ottenere documenti femminili. A cosa potrebbero servire a te documenti femminili se poi fuori di casa vai in abiti (e immagino con aspetto) maschili? Purtroppo la sentenza non riguarda casi come il tuo, a mio modo di vedere. Mi spiace. Mirella